Pattinando Cocquio, 50 anni di sport e spettacolo sulle rotelle
Nata a Besozzo nel 1974, dal 1987 il club ha sede all'oratorio di Sant'Andrea e ha portato un piccolo centro alla ribalta di questa disciplina. Oggi i tesserati sono circa 120 e continuano a crescere
La Asd Pattinando Cocquio, società sportiva storica di pattinaggio artistico a rotelle affiliata alla Uisp e alla Fisr, quest’anno festeggia 50 anni dalla costituzione del club. Nacque infatti nel 1974 con il nome di Gruppo Sportivo Cà Marchetta. Fino al 1987, gli allenamenti si svolgevano all’aperto a Besozzo, comune che ha ospitato anche i campionati regionali e diversi trofei.
Nel 1987, una volta coperto con una tensostruttura il campo sportivo dell’oratorio di Sant’Andrea a Cocquio, gli allenamenti si sono spostati lì. Ed è stato proprio il pattinaggio a rotelle a portare Cocquio alla ribalta a livello nazionale e a far gravitare su un Comune di neanche 5 mila abitanti tantissimi atleti. La passione, l’impegno di atleti e dirigenti, la maestria dell’allenatrice federale Cristina Mariotto, il volontariato dei genitori, l’opportunità di utilizzo della pista concessa dal parroco Don Luigi Colnaghi anni fa e dal parroco Don Fabio Giovenzana oggi, hanno fatto più di quello che realizzano tante ultra sponsorizzate strutture sportive di grandi città.
Gli atleti quest’anno sono circa 120, dai 4 anni in su. I principianti rappresentano il gruppo più numeroso, ma ci sono anche pre-agonisti, agonisti, gruppi spettacolo e adulti che pattinano a livello amatoriale. La società prepara gli atleti per gare di campionato a livello provinciale, regionale e italiano di Uisp e di Fisr.
Punta di diamante della società è Daniele Longobardi, da oltre 10 anni campione regionale nella specialità del singolo, che è anche allenatore insieme a Cristina Mariotto, Camilla Bon, Martina Frattini e Stefano Marchet, consulente della specialità della danza.
Pattinando Cocquio è una società che – fatta eccezione degli anni della pandemia – registra un costante aumento di atleti dal 2013, un successo che si può anche mettere anche in relazione alla serie TV “Soy Luna” dedicata proprio al pattinaggio. «Il fascino di questo sport è la completezza – spiega Cristina Mariotto, insegnante di pattinaggio e tecnico federale Fisr dal 1982 e UISP dal 1987 –. Tecnicamente è abbastanza difficile: oltre al dover stare in equilibrio su quattro ruote, ci sono difficoltà legate ai salti e alle trottole, figure che richiedono un lungo periodo di preparazione di base. Ci sono poi passi e movimenti legati alla danza».
Il pattinaggio è lo sport più completo dopo il nuoto: sviluppa coordinazione, forza, resistenza, abilità artistiche e la sincronizzazione con altri. In più, richiede presenza scenica: in particolare, nei gruppi di spettacolo, bisogna avere anche una mimica corporea. Potendo esprimere un desiderio, Pattinando Cocquio vorrebbe una nuova pista più grande, di 22 metri per 44 (quella di oggi è 18 per 36). Nel frattempo ci si prepara per lo spettacolo di chiusura di stagione che sarà portato in scena tra maggio e giugno, e che rappresenta il coronamento della stagione per tutti gli iscritti. Quest’anno in cartellone c’è Alice in Wonderland. I campionati proseguiranno poi fino a luglio.
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