San Valentino: quando è il cuore a fare canestro
Se l’amore è vero, in campo c’è ancora più passione. La storia di Marco e Pietro, due giocatori del Montello, e delle loro fidanzate Arianna e Lucrezia
«Grazie ragazze, senza di voi la nostra squadra non sarebbe la stessa». Questa la dichiarazione d’amore, in salsa sportiva, di Marco Zingaro e Pietro Vanetti, due cestisti del Montello1982, per le loro fidanzate: Arianna Maineri e Lucrezia Magni.
Per Uisp lo sport deve essere per tutti, ma calare questa filosofia nella pratica può diventare difficile quando ci si fidanza e la dolce metà non ama trascorrere le giornate a bordo campo, sugli spalti di gelidi campi di pallone, o in riva al lago scrutando l’orizzonte in attesa di una barca di canottaggio. Ed è allora che possono nascere screzi, piccole ripicche, fino al fatidico: «scegli: o me, oppure lo sport».
Ma per fortuna non va sempre così. «Io e Arianna ci siamo conosciuti otto anni fa – racconta Marco -. Il giorno in cui ho ricevuto il suo primo messaggio guarda caso stavo giocando a pallacanestro, a Cassano. Questo la dice tutta del tempo che ho sempre dedicato al basket. Arianna ha iniziato a seguirmi nelle partite e ad appassionarsi anche lei di pallacanestro».
Ed è proprio durante una partita che Arianna conosce Lucrezia, la ragazza di Pietro. Le due diventano amiche, anzi migliori amiche, tanto da attendere a loro volta con impazienza le date delle partite per vedersi e tifare i fidanzati.
Vista la presenza assidua, il Montello ha affidato alle due ragazze lo scout, il che significa aggiornare i punti, tenere conto dei falli e di tutte le altre voci statistiche. La storia di questi quattro ragazzi ricorda “Just Wright – Rimbalzi d’amore”, film che alternano momenti in cui è protagonista il basket NBA e altri in cui è in primo piano l’amore, e dove tutto si amalgama insieme, per dare sempre il meglio di sé, sul campo, nelle relazioni e nella vita.
Oggi è San Valentino. Spazio dunque all’amore. «Non è da tutti avere delle fidanzate che seguono e supportano le attività sportive. Grazie Arianna, sono davvero fortunato e grato di poter condividere, con una persona così importante, una passione altrettanto travolgente come la pallacanestro. Quando ti vedo sugli spalti gioco più felice, spensierato, leggero e da otto anni a questa parte ho qualcuno a cui dedicare i (rarissimi) canestri dalla lunetta» afferma Marco.
«Non ho ancora capito come fate a seguirci nelle partite infrasettimanali a qualsiasi ora e su qualsiasi campo. Sono davvero contento Lucrezia – dice Pietro, che aggiunge – adesso sei tu che mi convinci ad andare a Milano per vedere non solo la mia Pallacanestro Varese, ma anche la tua Olimpia o a seguire sempre la 7Laghi Gazzada squadra in cui sono cresciuto. E dire che quando ti ho conosciuta il basket non era la tua passione, sono contento e fortunatissimo di avere te al mio fianco innamorata ormai anche della passione più grande, la pallacanestro».
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