Una mostra fotografica, che solo a pensarci mette i brividi. Difatti “immagini sospese” sarà visitabile a 18 metri sott’acqua, a metà marzo, nel Lago Maggiore. Per gustarsi gli scatti bisognerà dotarsi di muta e bombole, oltre ad un pizzico di coraggio per affrontare il gelo ancora invernale delle acque marzoline Castelveccana. Il tutto, grazie anche all’impegno di tre persone (Lodovico Venturoli, Silvia Guenzani, Romano Rampazzo) però, con un obiettivo nobile: il ricavato della vendita delle foto servirà per finanziare un progetto di cooperazione internazionale attraverso i medici per l’Africa, oltre ad un asilo in paese. 

L’dea è venuta l’anno scorso all’associazione di sub “Direzione Lago”, che organizzò l’immersione nel lago di Garda.
«Ma la visibilità non era il massimo – spiega Lodovico Venturoli, appassionato di immersioni (e autore delle foto) -. Quindi abbiamo deciso, per la seconda edizione, una data un po’ più invernale: metà marzo è l’ideale per consentire una perfetta visibilità nelle acque del lago, che in questo periodo sono cristalline».
Sarà, ma l’idea di immergersi a quasi -20 a marzo, lascia un po’ scettici….
«Ma no, noi sub siamo abituati ad immersioni tutto l’anno – spiega Lodovico – . La scorsa primavera, sul Garda fu un via vai di appassionati che hanno potuto godersi le foto nel corso di una bella immersione. Tuttavia era necessario avvicinarsi molto alle foto per apprezzarne i soggetti. Quest’anno si replica sul Verbano, a Caldè, un paio di mesi prima. Gli interessati possono partecipare liberamente, a costo zero, portandosi la propria attrezzatura».

Per affrontare l’immersione ci vorranno mute stagne con sotto muta adatta alla stagione. Le foto sono quasi sospese a mezz’acqua e assicurate ad una sagola che parte dalla superficie e si spinge fino a 18 metri sotto il livello del lago.
«Le immersioni cominceranno sabato pomeriggio, 16 marzo, e si concluderanno domenica 17, in tarda mattinata. Poi le foto verranno ritirate (asciugate, nda…) e vendute. Si tratta di scatti molto belli realizzati sott’acqua e che ritraggono grotte, fondali, relitti e quanto di affascinante può trovarsi a portata di immersione. Una cosa simile venne effettuata anni fa nei pressi del relitto della petroliera Haven, affondata di fronte alle coste liguri di Arenzano nel 1991: lì, un paio di anni dopo, ponte e comignoli della nave fecero da sfondo ad una mostra fotografica. Diciamo che questo tipo di mostre non sono frequentissime nel panorama italiano e ci fa piacere proporle per la prima volta sul Lago Maggiore ».
L’iniziativa ha come obiettivo quello di recuperare fondi da destinare all’associazione CUAMM Medici con l’Africa e per aiutare nella realizzazione di un asilo nel comune di Castelveccana: nell’iniziativa è coinvolta anche la proloco del paese.

La pagina facebook dell’associazione Direzione Lago