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Tra lo splendore dei Laghi e dei Monti

Una settimana tra alcuni dei comuni più belli e affascinanti della provincia: la storia attravero i live di una parte di territorio dove ci si può sentire sempre in vacanza

141tour Maccagno con Pino e Veddasca

Sono stata fortunata, in questa settimana di tour: credo di avere visto alcuni dei luoghi più belli di questa provincia. Mi sono drogata di panorami mozzafiato, ho vissuto eternamente in vacanza, tra monti e scorci di lago stupendo. E ho portato a casa, come ricordo e insegnamento, una cosa: siamo seduti su un vero tesoro, che può renderci tutti più belli, più felici e anche più sistemati economicamente: ma non lo conosciamo abbastanza. Speriamo che questo tour abbia fatto la sua parte per farvelo vedere.

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141Tour Maccagno con Pino e Veddasca: i luoghi 4 di 66

Maccagno con Pino e Veddasca è un comune di meno di tremila abitanti, ma con una incredibile varietà di scenari. Sono passati da una stazione sciistica a 1200 metri sul mare e spiagge di lago che stavano a 200 metri sul mare. Ho visto il turismo vero, quello raro nella provincia, quello dei villeggianti che soggiornano due-tre settimane e arrivano da Germania e Olanda, e la montagna vera, quella con gli agricoltori di quei territori. Ho visto persone fare chilometri a piedi tra una frazione e l’altra, e panchine ovunque perché quella è davvero un abitudine di chi abita lì, non solo un piacere da turisti.
A me però restano negli occhi soprattutto dei riflessi di lago meravigliosi, che non fanno rimpiangere il mare. E non ho esagerato dicendo che abbiamo visto una potenziale “via dell’amore” come alle Cinque terre, e un’acqua che può far considerare questa zona la Sardegna dei Laghi.
Eppure, è un territorio che per i varesini è ancora tutto da scoprire: non perdete questa occasione.

IL LIVE DA MACCAGNO CON PINO E VEDDASCA

Agra è persino che non è del paese si sente “del paese”: il piccolo comune montano, che del paese di montagna conserva tutte le caratteristiche – dalla vita serena degli abitanti al rispetto per chi cammina – è dominato dal lago Maggiore, che ne costituisce una splendida cornice. E, per questo, conserva ancora molti abitanti “estivi”, che provengono soprattutto dalla parte padana della provincia, o da Milano. Case “per fare campagna” che catapultano in poche decine di minuti una persona dalla malsana città alla montagna più pura. Ma che fa sentire anche chi passa solo l’estate “uno di lì”: una sensazione rara e preziosa, ancor più dei loro meravigliosi belvedere sul Maggiore.

IL LIVE DA AGRA

Dumenza ha diversi punti sorprendenti: il primo è quanta cultura, silenziosamente, è passata di lì o li è nata. Dal geniale cuoco cinquecentesco Bartolomeo Scappi all’artista Bernardino Luini (che di cognome, in realtà faceva Scappi pure lui), da Chiara a Prezzolini: il tasso di arte nata o passata da li è sorprendente. Il secondo è che non mi aspettavo una così vera e straordinaria gita in montagna, con ben due rifugi e ristori in punti mozzafiato.
Ma la cosa che mi ha stupito di più è la sua sorprendente capacità ricettiva. Dimenticatevi gli alberghi: qui ci sono mille modi diversi per passarci un weekend. Ostelli, fattorie, centri spirituali, rifugi montani, case vacanze, bed and breakfast… Tanto da farmela pensare come la capitale dell’alloggio alternativo. Se amate la montagna, quella che “si fa” col bastone da trekking e le pedule, Dumenza fa per voi molto più di quanto pensiate. Mettete però nello zaino anche il pigiama: vale la pena di passarci anche la notte.

IL LIVE DA DUMENZA

Su Curiglia con Monteviasco avevo un pregiudizio positivo. Così, prima di partire, ero convinta di vedere la “solita” meraviglia, ma in fondo già nota: la funivia, Monteviasco, Piero, le case di pietra..  E invece è riuscita a sorprendermi ancora. Con un inaspettato bel tempo, ma soprattutto con luoghi che ancora non mi erano noti (e forse non sono noti nemmeno a molti varesini) e che potrebbero tranquillamente fare parte delle tappe più prestigiose degli amanti della montagna estiva, dei trekker veri.  Benedico la Panda 4X4 che mi ha portato all’Alpone, all’ennesima fantastica vista, alla selva di indicazioni di sentieri che ha nei suoi crocicchi. Era vent’anni che non vedevo più una montagna così, di quelle che si raggiungono con un’ora di camminata a piedi.
Ma sono felice anche che esistano volontari appassionati come quelli dell’osservatorio di Monteviasco, che passano la notte a guardare le stelle e il giorno a raccontarle a chi va a trovarli. Comprendo come in una frazione fatta di case di pietre con 50 residenti (Monteviasco) ci siano ben tre ristoranti, e consiglio di fare almeno una volta quella bella e alternativa esperienza enogastronomica. E, infine, sono felice per gli abitanti: che spesso hanno avuto il coraggio di cambiare vita, stregati da un posto difficile, ma magico.

IL LIVE DA CURIGLIA CON MONTEVIASCO

Cremenaga, tra tutti i paesi visitati, è l’unico che non ha, ne ha avuto, una dimensione turistica: una condizione che lo relega in partenza a Cenerentola della settimana, stretto tra giganti della bellezza di monte e di lago.  Ma quello che ho trovato è un paese vivo, vero come gli antichi paesi, che i frontalieri che ogni mattina bevono l’ultimo caffe italiano al bar prima della dogana apprezzano. E un comune che si è scoperto una vocazione ecologica, con la realizzazione da parte di privati e istituzioni, di parecchi pannelli fotovoltaici. Una bella idea, insieme a quella casetta dell’acqua che hanno realizzato sulla provinciale e che ha un successo che va oltre il piccolo paese: è infatti una delle più frequentate della zona, anche grazie al rubinetto disponibile a tutti.

IL LIVE DA CREMENAGA

La mia “gita” a Cadegliano Viconago, lo ammetto, è stata una totale scoperta: non solo non avevo alcuna idea di che tipo di paese fosse, ma nemmeno di dove fosse esattamente, pur essendo così vicino a Ponte Tresa, e in fondo anche a Luino. Quello che ho trovato è stato, innanzitutto, uno straordinario balcone sul Ceresio, ma anche un luogo in mezzo al verde e carico di storia profonda, che merita di essere coccolata e mantenuta. Facevano bene i milanesi ad erigerla a meta di vacanza: e varrebbe la pena di riscoprirla in questo senso.
Prendete la scusa di un concerto nella bella chiesa medievale (ce ne sono tanti) per farvi il pieno di bellezza.

 IL LIVE DA CADEGLIANO VICONAGO

Lavena Ponte Tresa è una straordinaria contraddizione: ricca e famosa commercialmente, ha saputo in questo senso sfruttare una dogana che l’attraversa in pieno centro. Ma il bel bacino sul Ceresio “tutto suo”, che si conclude allo stretto di Lavena, forse non ci crede più di essere davvero turistico. E così, con tutte le bellezze che ha, rimane un luogo di passaggio, costretto per di più a celebrare un passato di collegamenti (ferroviari, per lo più) che non ci sono più.
Peccato, perchè i nuovi lavori come la passeggiata sullo stretto o la creazione, proprio dalle ceneri della stazione, di un polo culturale e di informazione turistica o anche l’attenzione alla pista ciclopedonale che inizia li e porta fino a Ghirla, vanno nella direzione giusta: quella di una città dove si può vivere, o soggiornare qualche giorno, sentendosi in vacanza. Io ho lasciato il cuore allo Stretto, andate anche voi a vedere perché.

IL LIVE DA LAVENA PONTE TRESA

Piccola perla incastonata sul Ceresio, Brusimpiano possiede un tesoro e sembra non saperlo: dalla frazione di Ardena, meta di tappe ciclistiche da dilettanti e passaggio per camminatori incalliti con la vena storica, grazie alla linea Cadorna, alla parte di lago con il bel molo per i piccoli natanti, alla spiaggia frequentata da giovani e famiglie, ai tanti locali per il piccolo comune che è, ha tutto per essere un paese turistico.
E per lungo tempo, in effetti, lo è stato: con le sue seconde case di milanesi che potevano godere di questo angolo delizioso che non tutti potevano raggiungere. Ma, forse, è proprio questa difficoltà a raggiungerlo che lo sta penalizzando pesantemente. Non c’è uno straccio di collegamento decente, che non sia l’auto privata: e simbolo di questo isolamento – treni inesistenti, bus di passaggio due volte al giorno, nessun collegamento con l’entroterra – è il bell’imbarcadero sul lido: tanto bello da fotografare quanto inutile, visto che da Brusimpiano non fermano nemmeno i battelli sul lago di Lugano, che invece passano davanti al paese tutti i giorni. Peccato, perchè chi ci arriva lo sa, che ce ne sono molti di motivi per fermarsi, e per dire con orgoglio e persino con un po’ di snobismo chic “Sono a Brusimpiano”: una potenziale Portofino del Ceresio, che ha bisogno solo di crederci.

IL LIVE DA BRUSIMPIANO

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Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it
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Pubblicato il 23 Agosto 2015
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