Il piccolo museo rurale custodito nel Cento Sociale del paese
E' dedicato ad attrezzi e oggetti antichi e si trova in una sala del centro sociale, luogo molto frequentato dai soci e sede della biblioteca
Un piccolo museo di antichi utensili, una biblioteca che si snoda tra i corridoi e uno spazio per gli anziani. Il Centro Sociale di Porto Valtravaglia si trova nella centralissima via Roma, dove il pavimento è ancora in pavè e ci sono i piccoli alimentari che resistono alla crisi.
Quando entriamo ci troviamo davanti un grande salone, tavoli coperti da tovaglie verdi e un gruppo di persone che gioca a Burraco. «Ci troviamo qua tutti i pomeriggi d’estate e d’inverno», spiegano i quattro giocatori, «In questo periodo molti preferiscono andare al lago ma avere questo posto è una fortuna».
I pensionati infatti, ci passano il tempo tra le chiacchiere con gli amici e le feste di compleanno. «Ogni venerdì, alla fine del mese, si festeggiano i compleanni. Durante l’anno organizziamo due gite tutti insieme e siamo sempre aperti, tranne durante le feste comandate». Inoltre, cinque di loro sono anche parte della compagnia teatrale “Mal train insema” che porta sul palcoscenico commedie dialettali, «abbiamo debuttato anche al Sociale di Luino», raccontano.
Lo spazio è gestito dai soci che sono un centinaio mentre la responsabile della biblioteca é Manuela Bianchetti. Dalla sua scrivania gestisce i prestiti, tra gli scaffali ci sono circa 36 mila volumi di tutti i generi.
La particolarità di questo posto però è un’altra. In fondo al salone c’è un piccolo museo di utensili e oggetti antichi. Occupa lo spazio di una stanza, all’interno della quale sono stai posizionato abiti, attrezzi per lavorare i campi, fotografie di una Porto Valtravaglia in bianco e nero. Mentre osserviamo i centinaia di oggetti, i ricordi riaffiorano e una fotografia mostra il “toboga”, uno scivolo che arriva dritto nel lago. «Sarebbe bello riaverlo», sorridono.
Il piccolo museo esiste da una decina d’anni ed è nato dopo una mostra organizzata da Adriano Tognola, un cittadino di Porto Valtravaglia. «Ha iniziato lui e piano piano i cittadini l’hanno arricchita portando altri oggetti che avevano a casa», spiega Manuela. Il museo è aperto il lunedì è il giovedì mattina, dalle nove alle dodici ma la polvere racconta non è essere più meta privilegiata da cittadini o turisti. Non ci sono insegne che lo indicano o particolari pubblicità ma per i turisti che in questo periodo frequentano il Lago Maggiore potrebbe essere l’occasione per scoprire storia e tradizioni del piccolo paese tanto amato da Dario Fo.
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.