Nuove mappe per proteggere in nostri sentieri
Grazie al lavoro di squadra del CAI e di Comunità Montana Valli del Verbano nasce la nuova Carta Escursionistica delle Valli del Verbano
Venti comuni coinvolti per tracciare duecento chilometri di sentieri naturalistici. Nell’era del digitale la cartografia suscita ancora un forte fascino ed è per questo che la comunità montana Valli del Verbano ha lavorato ad un importante progetto in collaborazione con i CAI di Luino e Laveno Mombello, nonché con la ditta di cartografia “Ingenia s.a.s.” di Patrizio Rigodanza, relatore della serata di ieri, lunedì alla Colonia Elioterapica di Germignaga dove è stata presentata la nuova Carta Escursionistica delle Valli del Verbano
Tra i relatori della serata – in collaborazione con il comune di Germignaga, la “Canottieri Germignaga” ed il coro “Città di Luino” – era presente anche Sergio Peduzzi, presidente della Commissione Regione Lombardia Sentieri e Cartografia del CAI, oltre che socio del CAI di Luino.
La vera innovazione è data dai recenti rilievi che hanno permesso la realizzazione del catasto dei sentieri lombardi, che fino al 2017 non esisteva.
Questo significa che in Lombardia non era possibile sapere con chiarezza il numero dei sentieri presenti sul territorio. Grazie a questo nuovo rilievo si può avere una stima più realistica dei costi di manutenzione ed è un passo avanti affinché i percorsi possano davvero sopravvivere.
«Il digitale ha cambiato la nostra vita, – dice Patrizio Rigodanza – ma è importante tutelare un lavoro antico come la cartografia. Un’arte che nasce nella preistoria e che sta scomparendo».
La cartografia è l’invenzione più semplice per comunicare. Sin dall’era preistorica, quando usciva a caccia, l’uomo per non perdersi cominciò a memorizzare i percorsi con mappe mentali e riferimenti visivi.
Il passo successivo fu breve. La prima, reale, forma di mappatura consisteva infatti nel disegno di semplici cerchi, linee e punti, ed ancora oggi le mappe moderne hanno questa struttura. In un certo senso si può dire che il linguaggio sia arrivato dopo la cartografia.
Oggi, in un’epoca di grande attenzione alle questioni ambientali, è di vitale importanza tutelare le aree naturalistiche.
«Il Club Alpino Italiano – ha raccontato Renato Aggio, presidente del CAI Lombardia – si autofinanzia per il 92%, soprattutto per garantire a tutti il soccorso alpino. Ad oggi, grazie a questo prezioso contributo, sono stati tracciati 65.000 km di sentieri e costruiti 774 rifugi e bivacchi ma c’è costante bisogno di volontari per mantenere l’efficienza dei sentieri».
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