Nel borgo dipinto di Arcumeggia, 52 abitanti e il sogno Unesco
Diversi i progetti in programma per il borgo: l'investimento di 400mila euro per lavori di riqualificazione, l'idea di aprire un albergo diffuso, ma anche di valorizzare le sculture e i dipinti che l'hanno resa così unica
Una nuova associazione, un bando da più di 400mila euro per lavori di riqualificazione, l’idea di aprire un albergo diffuso, ma anche di conservare sculture e dipinti che l’hanno resa così unica. E, ancora, l’idea di candidarsi come bene Unesco.
Arcumeggia, il “borgo d’arte e di cultura”, ha voglia di far riscoprire le sue unicità. Dopo due anni di pandemia, la frazione a pochi chilometri da Casalzuigno, cerca nuove strade per far tornare visitatori e turisti e pensa in grande per il futuro. Cinquantadue abitanti secondo l’anagrafe, tra cui un ragazzo di 11 anni e uno di 14, nessun bambino, che vivono tra i monti della Valcuvia, in un borgo che sembra sospeso nel tempo. Girando per le sue strade è difficile incontrare qualcuno, ma negli ultimi anni ha accolto nuovi residenti, richiamati dalla voglia di vivere tra la natura.
Ad Arcumeggia è nata una nuova associazione
Uno di questi è Mattia Stefani, 31 anni, di Cunardo (dove è consigliere di minoranza) che ha scelto di trasferirsi ad Arcumeggia con il suo compagno. «Non ci ero mai stato prima, se ci penso è incredibile. Questo posto è più conosciuto dagli stranieri che da noi», racconta. Per questo, insieme ad un numeroso gruppo, ha fondato “DiArte e Natura Ricreativa”, una associazione nata nel settembre del 2021 con l’idea di realizzare eventi per promuovere il borgo e le sue tradizioni – il prossimo è per Pasqua -, ma non solo. Il borgo resta un’attrattiva per gli stranieri e negli ultimi tempi anche per il turismo di prossimità. Oggi conta circa una quarantina di posti letto tra bad and breakfest e stanze in affitto, spiega Mattia, e durante l’estate il numero dei suoi abitanti arriva a raddoppiarsi.
L’Associazione, la cui presidente è Anna Maria Barbara Mazzini, raggruppa una quarantina di persone provenienti da tutta la valle e non solo – un associato è di Ancona, ad esempio – e si impegna anche nella manutenzione ordinaria del borgo, come pulizia delle strade o dei sentieri. «Questo è molto importante per noi», racconta il sindaco Danilo De Rocchi, mentre cammina per le vie del borgo spiegano i progetti per il futuro, ma anche le tante difficoltà che una piccola amministrazione deve affrontare.
400 milioni per la riqualificazione del borgo
Arcumeggia è infatti un bene prezioso, ma anche molto fragile. Per questo, il sindaco Danilo De Rocchi spera che i 436mila euro messi a disposizione da Regione Lombardia possano essere un buon inizio per riqualificare il borgo. I lavori partiranno appena concluso l’inter burocratico e prevedono: il rifacimento dalla facciata dell’ex scuola elementare e dei suoi locali che verranno destinati ad associazioni ed iniziative e la riorganizzazione di tutto l’archivio storico. Inoltre, la realizzazione di un chiosco all’ingresso del paese con un punto ristoro (al momento esiste solo La Locanda del Pittore a gestione privata). Prevista anche la sistemazione di tre lavatoi storici (in frazione Ronco di Casale, a Zuigno e quello di Arcumeggia), interventi sulla pavimentazione di alcune vie nella frazione di Aga. Il sindaco però, spiega che sarebbe necessario anche un intervento da parte dei privati: «Ci sono molte case che hanno bisogno di ristrutturazione, tetti pericolanti sui quali intervenire. Abbiamo già inviato degli avvisi dove necessario spiega il sindaco.
Grazie ad un contributo dalla Provincia di Varese invece, verrà restauro il grande dipinto di Innocente Salvini dal titolo “Il taglio della polenta” che si trova sull’edificio all’ingresso del paese. Altri 40mila euro verranno invece utilizzati per sistemare Via Nuvoloni. Intanto, l’amministrazione comunale, in questi anni ha rifatto la pavimentazione del parcheggio del paese, intitolato a Don Mario Munaretto, per vent’anni prete del paese. «Questo borgo e Villa Della Porta Bozzolo sono due perle della Valcuvia. Valorizzare significa dare lustro a tutta la valle. Turismo, natura e arte sono gli ingredienti per rilanciare le nostre zone che prima vivevano per lo più di industria e artigianato», conclude De Rocchi.
I dipinti di Arcumeggia e la sua anima artistica
Ad Arcumeggia a sono presenti una quarantina di dipinti di grandi pittori del Novecento. Il sindaco De Rocchi spiega che l’idea, una volta trascorsi i 70 anni dalla loro realizzazione, è quella di chiedere che diventino Patrimonio Unesco: «Nel 2026 potremo avanzare la domanda, questo ci garantirebbe di avere maggiori tutele e regole per il mantenimento di tutto il borgo. Diventerebbe un luogo “immacolato”».
La Casa del Pittore, luogo che ha ospitato molti artisti durante i loro soggiorni in paese, invece, sarà aperta al pubblico. «Insieme alla Provincia di Varese, proprietaria dell’immobile, e Comunità Montana abbiamo iniziato un percorso per aprirla al pubblico per far conoscer questo luogo di arte e cultura», continua De Rocchi. Intanto, si continua il percorso con l’Accademia di Brera, «per riportare una scuola nel borgo, ma la pandemia ha rallentato questo processo». Inoltre, il comune ha partecipato ad bando con fondi previsti dal Pnrr (capofila il comune di Brenta) per riqualificare la Bottega del Pittore e trasformarla in un albergo diffuso e per il rifacimento della piazza a Casale. E poi, c’è sempre l’idea, di far tornare in borgo un luogo per residenze artistiche: «Abbiamo intrapreso un percorso con l’Accademia di Brera, la pandemia poi ha bloccato un po’ tutto». Rispetto alla possibilità di ampliare i dipinti presenti invece, spiega: «In questi anni abbiamo avuto diverse delle richieste, ma nel momento in cui decideremo di fare questo tipo di operazione sarà una commissione a scegliere e stabilire artisti e modalità».
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