A Ispra la storia delle donne afghane salvate grazie alla bicicletta
E altre storie di libertà e lotta per i diritti attraverso la bicicletta, dalla Nigeria al Ruanda. Un incontro con l'ex campionessa del mondo Alessandra Cappellotto e il suo impegno con l'associazione Road to equality
Una serata a Ispra per raccontare la bicicletta come strumento di libertà. Partendo da una storia che è insieme un incubo e insieme un sogno: l’incubo è quello dell’Afghanistan dei talebani, il sogno quello di un gruppo di donne che sfugge in bicicletta al destino di sottomissione. Anzi: con la bicicletta.
Protagonista della serata è Alessandra Cappellotto, ex campionessa del mondo di ciclismo, che oggi con l’associazione Road to Equality si occupa di diritti umani, a cominciare dal diritto di andare in bicicletta, uno dei tanti diritti negati alle donne in diverse parti del mondo. Le donne dell’Afghanistan sono un simbolo, a un anno e mezzo dalla caduta di Kabul tornata nelle mani dei talebani, in tempi in cui ancora i migranti in fuga dalle persecuzioni bussano alle porte d’Europa.
Ma quelle delle cicliste afghane non sono le uniche storie. Ci saranno anche le storie di ragazze iraniane in lotta per i propri diritti, giovani atlete nigeriane che hanno potuto partecipare alla Coppa del mondo su pista grazie alla solidarietà, cicliste ruandesi che chiedono supporto per poter svolgere la propria attività sportiva.
La serata con Alessandra Cappellotto si tiene alla Club House del JRC di Ispra: tra i promotori oltre alla Bottega del Romeo c’è infatti la comunità dei lavoratori del centro di ricerca europeo, con il loro Comitato Culturale e con l’associazione sportiva ciclistica interna.
La serata, inserita in Pedalarcultura, si terrà alla Club House in via Esperia 467, appuntamento sabato alle 20.45
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