Quel filo di seta che congiunge Taino ad Angera tra scorci mozzafiato, antichi lavatoi e natura
Una passeggiata di dieci chilometri facile e suggestiva per poi fermarvi alla spiaggia La Noce di Angera ai piedi della Rocca
C’è un filo che collega Taino con Barzola, dal 1927 frazione del Comune di Angera. Si tratta di un filo…di seta.
Inizia così la presentazione del percorso, ben segnalato dai cartelli, che lungo il sentiero 617 porta da Taino a Barzola, frazione di Angera. Un filo che risale alla fine dell’800 inizi ‘900, alimentato dal commercio dei “galet”, i bozzoli del baco da seta, da cui si ricava il filo prezioso.
A Taino dal 1888 al 1914 è attiva una sede del setificio milanese “Augusto Gibert & Co”, impegnato nella incannatura (posizionamento delle matasse sui rocchetti) e torcitura della seta, che veniva ricavata dai bozzoli venduti presso la “Locanda dell’Agnello” di Taino. Gran parte di questi bozzoli provenivano proprio da Barzola, che nel corso dell’800, con la vicina Capronno, assume un ruolo di primo piano nella gelsicoltura e nella bachicoltura: il catasto del 1875 censisce la presenza di ben 656 piante di gelso solo a Barzola. La coltivazione del gelso e l’allevamento del baco da seta hanno costituito storicamente una fondamentale “integrazione del reddito” contadino, sebbene richiedessero molta cura, sia per la voracità che per la fragilità dei bachi da seta (chiamati in dialetto “bigat”).
Il nostro cammino ci porta lungo un itinerario di grande bellezza di circa 10 km tra andata e ritorno che permetterà di incontrare sarcofagi romani, capolavori dell’arte contemporanea, ville signorili, lavatoi, boschi di castagni, antichi oratori e cascine storiche.
Un sentiero tra storia e archeologia, entrato a far parte della rete di tracciati riconosciuti dal CAI (617), dislivello 100 m tratti asfaltati e tratti sterrati.
PARCHEGGIO A TAINO
Per raggiungere Taino si imbocca la SP 48 . L’auto si può lasciare nell’ampio e gratuito parcheggio in P.le Elvira Berrini Pajetta.
La passeggiata può iniziare con il Museo di Storia Locale di Taino (Via Europa, 11 – c/o Centro Ten.Col. Francesco Bielli), che custodisce alcuni documenti relativi al Setificio Gibert, dove avveniva la lavorazione dei bozzoli per la produzione del prezioso filato.
LA FONTANA RICAVATA DAL SARCOFAGO
Procedendo sulla SP 48, all’incrocio con Via Pasubio incontriamo la fontana ricavata da un sarcofago romano del II secolo d.c. posizionato in questo luogo alla fine del 1700. La fontana è stata abbellita nel 2016 da un mosaico creato dall’artista tainese Gabriela Pagliari.
Risalendo da Via Pasubio arriviamo nella frazione di Cheglio dove incrociamo il cancello d’accesso al parco di “Palazzo Serbelloni” e percorrendo la strada si ha un’ottima visuale sul Palazzo ed il suo parco.
LAVATOIO DI TAINO
Percorsi pochi metri arriviamo all’antico lavatoio di Taino, unico ancora presente.
Foto di Lombardia beni culturali
Il lavatoio, unico ancora presente a Taino, è un simbolo della storia passata : una concreta testimonianza della vita quotidiana della gente e del lavoro faticoso di generazioni di donne.
Proseguendo, dopo pochi mesi sulla destra entriamo nella via San Damiano inizialmente con acciottolato e poi sterrata. Lungo il percorso ci si imbatte in scorci incantevoli sul Lago Maggiore con vista sul Monte Rosa e sulla Rocca di Angera.
Al termine del sentiero sbuchiamo su Via Sant’Ambrogio nei pressi del cimitero di Capronno (fraz. di Angera). Si prosegue verso sinistra per salire in via Sopra Chiesa dove sorge la Chiesa di Sant’Ambrogio e Santa Maria Maddalena.
Dopo la deviazione si ritorna in Via Sant’Ambrogio per arrivare in P.za Matteotti. Da qui si seguono le indicazioni del Sentiero n. 617 direzione “Barzola” : prendendo Via Virgilio raggiungiamo il lavatoio di Capronno.
Foto di Lombardia beni culturali
La struttura è a pianta rettangolare in mattoni aperta su tre lati, il piano ribassato è accessibile con gradini; il tetto è in tegole sorretto da una capriata in legno. La vasca rettangolare è divisa in due parti : una per lavare e l’altra per risciacquare, l’acqua arriva dall’acquedotto comunale.
ARRIVO A BARZOLA e ALLA CASCINA GIBERT
Foto tratta da VisitAngera
Proseguiamo in Via Virgilio e raggiungiamo Barzola (fraz. di Angera). Da qui prendiamo Via Toscana, sentiero sterrato e continuiamo fino all’incrocio con Via San Isidoro e poi, sulla destra, prendiamo Via ai Prati dove raggiungiamo la “Cascina storica” legata alla pratica della bachicoltura, ora sede della Compagnia Roggero, attiva nella produzione artigianale di burattini, marionette e pupazzi ed eccellenza nazionale nel teatro di figura.
Per il rientro si riprende Via Toscana per poi scendere in Via San Isidoro. Dopo circa 1,5 chilometri, si svolta in Via Varese fino a ritornare a Cheglio (fraz. di Taino) dove si riprende via Pasubio che riconduce al parcheggio.
Merita una visita il parco di Taino, una grande e suggestivo spazio al centro di Taino con panorama sul lago Maggiore.
SPIAGGIA LA NOCE
Per continuare in riva al Lago Maggiore il consiglio nè di tornare ad Angera e fermarsi alla spiaggia La Noce sabbiosa, ampia e ombreggiata. Si trova al termine del lungolago, a metà tra il centro storico e la strada che porta a Ranco, ed è facilmente raggiungibile anche dall’imbarcadero (350 metri). La sua posizione, ai piedi della Rocca di Angera per saperne di più clicca qui
DATI TECNICI
Lunghezza percorso andata : circa 5 km (Sentiero n. 617)
Lunghezza percorso ritorno : circa 4 km
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