Cent’anni di Vigezzina Centovalli. Il 25 novembre 1923 partiva il treno più bello d’Italia
La stampa internazionale e turistica la inserisce tra le esperienze più suggestive da fare in Italia e in Europa. Ma la ferrovia internazionale svolge anche un importante servizio transfrontaliero. Cento anni da festeggiare
Si avvicina il primo centenario di una delle più belle ferrovie panoramiche d’Italia, la Vigezzina Centovalli. Il 25 novembre 1923 veniva inaugurata infatti la ferrovia internazionale che collega Domodossola, nel Verbano Cusio Ossola a Locarno, in Canton Ticino. (Foto Giovanni Cornolò, dal sito photorail.it) http://photorail.it/
Un collegamento che non svolge solo un importante servizio transfrontaliero ma che rappresenta anche una vera e propria esperienza turistica grazie all’itinerario che attraversa borghi e paesaggi di montagna e che, in alcuni particolari periodi dell’anno offre ai viaggiatori scenari naturali iperdibili, tanto da diventare ancor più celebre con il nome di “Treno del foliage”. La Vigezzina è stata inserita da Lonely Planet tra le proposte di viaggio più interessanti del nostro paese ed è stata citata da molti quotidiani e siti internazionali come suggerimento per chi viaggia in Italia e anche in Europa. Per molti è la ferrovia più bella d’Italia.
I numeri della Vigezzina Centovali
La linea ferroviaria internazionale a scartamento ridotto conta 52 km di percorso, 83 ponti e 31 gallerie da scoprire in poco meno di due ore. Sulla Locarno-Domodossola viaggiano ogni anno centinaia di migliaia di persone: nel 2022 i viaggiatori sono stati circa 685’000.
L’itinerario
La partenza è dalla città di Domodossola.
Si legge sul sito della Vigezzina Centovalli:
Città dall’antico fascino medievale, Domodossola è adagiata nel fondovalle del fiume Toce, all’imbocco di sette valli alpine.
Il centro storico si sviluppa tra romantiche piazze e viuzze, su cui si affacciano magnifici edifici storici.
Una passeggiata alla scoperta del magnifico Borgo della cultura, può essere impreziosita visitando uno dei musei cittadini o concedendosi una pausa gastronomica in uno dei tanti ristoranti, senza dimenticare di riservare un po’ di tempo per lo shopping tra le boutique del centro.
Il primo paese che incontriamo lungo la tratta è Masera, paese nella piana di Domodossola, ricco di reperti archeologici risalenti all’epoca romana.
Quindi si raggiunge Creggio lungo un percorso con numerosi tornanti con un raggio minimo di 40 metri e pendenze che oscillano dal 55 al 60 per mille. La fermata si trova tra la fitta vegetazione : siamo ai margini della Val Vigezzo e dai finestrini del treno si può ammirare l’ampia Valle del fiume Toce.
Circondato dai vigneti, Trontano è un piccolo paese circondato da minuscole frazioni che ospitano piccoli capolavori di architettura: le costruzioni in beola e serizzo che si inseriscono armoniosamente nell’ambiente circostante.
Nella piccola frazione di Verigo, è degna di essere visto l’architrave di un edificio risalente al tardo medioevo, con interessanti incisioni a carattere simbolico
La stazione di Marone è immersa nel bosco. Una mulattiera, che attraversa i prati, conduce in poco tempo al piccolo paese, situato a 662 metri.
Si entra nella Val Vigezzina
Il primo borgo che si incontra è Coimo, con la tipica architettura vigezzina in case di pietra, ben visibile dal treno da cui si possono ammirare anche i suoi campi terrazzati, sostenuti dagli spessi muri a secco.
Si affronta quindi un tratto caratterizzato da viadotti ad archi multipli che sovrastano gli ampi valloni laterali, frequenti in questa zona. Nel verde della natura spiccano in particolare il viadotto sulla Valle del Lupo e quello sulla Valle Antoliva.
A margine dell’altipiano di Santa Maria Maggiore sorge Druogno, un comune molto vasto nelle cui frazioni si trovano nuclei abitati che ospitano mulini, piccoli oratori e opere pittoriche. La colonia montana ospita il Museo UniversiCà.
Circondato da boschi, Buttogno appare diviso tra due anime: gli edifici rurali a monte, le case signorili con gli ampi giardini a valle. Nel nucleo si trova il Centro Visite del Parco Nazionale Val Grande, punto informativo molto utile per coloro che intendono addentrarsi in quest’area, che offre una natura molto selvaggia.
Il treno raggiunge Santa Maria Maggiore, a una quota di 831 metri, è il punto più alto della linea ferroviaria. Il piccolo borgo ospita tre strutture museali molto interessanti, che celebrano la storia e le tradizioni del passato: il Museo dello Spazzacamino, la Casa del Profumo e la Pinacoteca della Scuola di Belle Arti Rossetti Valentini.
Il trenino viaggia quindi in direzione Prestinone: piccolo centro abitato, noto per aver dato i natali al pittore Carlo Fornara, artista divisionista conosciuto a livello internazionale.
A Zornasco è possibile ammirare il mulino di Zornasco, di età seicentesca, è costituito da quattro macine. Si trova a pochi metri dalla fermata della ferrovia. È il più grande dei 54 esistenti in Valle Vigezzo.
All’interno del Parco Nazionale della Val Grande si raggiunge Malesco sul versante opposto della vallata, rispetto alla ferrovia. La strada, che dal paese si inerpica nella montagna, si unisce alla Val Cannobina.
Re è il paese noto per la presenza del celebre santuario della Madonna del Sangue.
Ribellasca è l’ultimo borgo italiano. Ponte Ribellasca è il territorio di passaggio tra la provincia del Verbano-Cusio-Ossola (Italia) e il Canton Ticino (Svizzera).
Si entra nelle Centovalli
Camedo, a 549 metri di altitudine, è la stazione di confine in territorio svizzero. È qui che la linea italiana si congiunge con quella ticinese, sulla mezzeria dell’arcata centrale del ponte: a 32,340 km da Domodossola e a 19,882 da Locarno, a quota 552 metri.
La sosta permette di conoscere il Parco dei Mulini, raggiungibile in una ventina di minuti di cammino da Camedo. Presenta diverse testimonianze del mondo rurale: resti di un maglio, un lavatoio servito un tempo da una sorgente di acqua tiepida, i ruderi di alcuni mulini e un forno per la cottura del pane (1884).
Il viaggio prosegue attraversa prati coltivati a pascolo e boschi di castagno.
Si raggiunge il villaggio di Palagnedra, adagiato su un ampio terrazzo situato a 660 metri. Il nucleo è posto sopra la stazione ferroviaria, ad una distanza di circa tre chilometri percorribili in poco meno di un’ora. Ad una ventina di minuti dalla piazza del paese, percorrendo un comodo ma ripido sentiero, si raggiunge il mulino in zona Niuum. È l’unica struttura della regione che conserva ancora le parti molinarie interne in legno.
Qui c’è anche uno dei punti panoramici più interessanti, legati al percorso della ferrovia: il lago artificiale e la diga della centrale elettrica.
Verdasio è la frazione del Comune di Centovalli a 700 metri d’altezza, su di un ripido pendio terrazzato. Il nucleo di Verdasio è collegato con la fermata della Ferrovia Vigezzina-Centovalli da una strada asfaltata di circa 1.5 km e 200 metri di dislivello (5 minuti in auto / 20 minuti a piedi).
Da Intragna, i convogli della ferrovia devono affrontare la discesa con una rampa del 60 per mille per raggiungere la stazione di Corcapolo, posta a 463 metri. Tra questa fermata e quella di Verdasio i treni transitano tra due gallerie e sul viadotto della Val d’Ingiustria.
Intragna è un piccolo borgo ricco di meraviglie. Addentrandosi nelle viuzze del paese, tra case tipiche e palazzi storici, si scorgono angoli pittoreschi e suggestivi. È celebre soprattutto per il campanile della chiesa di San Gottardo, il più alto del Ticino. Qui è anche la sede del Museo delle Centovalli e delle Terre di Pedemonte che permette di ripercorrere la storia e le tradizioni del territorio. Ai piedi dell’abitato si scorge il famoso ponte di ferro su cui transita il treno.
Si raggiunge quindi Tegna, centro sovrastato da un promontorio da cui si gode una splendida vista sul fiume Maggia, che si vede scorrere nella piana fino ad immettersi nel Lago Maggiore. Una fermata nel piccolo borgo può riservare piacevoli sorprese: dal fascino antico delle rovine del Castelliere, alle bellezze naturali del paesaggio fluviale.
Il trenino affronta la discesa verso il Lago Maggiore per raggiungere prima Ponte Brolla, noto per il suo orrido e per le marmitte dei giganti, e poi Solduno e Vattagne, tutti quartieri del Comune di Locarno.
La tappa finale è a Locarno, città dei mille volti. Dalla bellezza antica della città vecchia con le sue pittoresche viuzze, alla mondanità di Piazza Grande, rinomata a livello mondiale grazie al Festival internazionale del Film che si svolge a inizio agosto.
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.