Il caso Fat Lake, tra lago e montagna
L'associazione nata da un gruppo di amici maccagnesi offre un esempio positivo di sviluppo del turismo: organizzano eventi in Forcora con lo snowboard e al lago con Maccagno Beach: "Qui abbiamo tutto"
Se il sistema turistico in provincia di Varese non manca di mostrare le sue falle, vedi il treno speciale negato dopo i fuochi di ferragosto, non bisogna dimenticare anche chi, con pochi mezzi e partendo dal basso, sta cercando di costruire un’alternativa alla vacanza mordi e fuggi o a quella degli anziani sulla sponda magra del lago Maggiore. Loro sono i ragazzi di Fat Lake Entertainment, un’associazione nata a Maccagno tra un gruppo di amici ma che ha superato, proprio al party di Ferragosto, le 100 tessere (nella foto a sinistra la festa organizzata nell’albergo Paradiso). Il presidente è Mattia Bianchi, maccagnese doc e appassionato di sport invernali come lo snowboard, Stefano Belluz, laureato in scienze politiche e musicista, Alessia Saccucci, psicologa, Marco Mombelli, organizzatore di eventi per un noto marchio di vestiario giovanile. Si sono messi insieme per unire il lago e la montagna, il parco Giona e la Forcora, lo sport con la musica utilizzando le sole risorse presenti in loco: «A Maccagno abbiamo tutto per chi vuole fare una vacanza a tutto tondo – spiega Stefano – abbiamo il lago con le spiagge balneabili, lo skate park, i campi da calcio, beach volley, basket, tennis, la palestra di roccia del Cinzanino, la Forcora con l’unica pista da sci della provincia di Varese, il panorama e il buon cibo. Basta solo mettere in rete tutto questo e portarlo agli occhi del mondo in maniera completa e coordinata».
Fat Lake è un’associazione che è nata con un evento, il Maccagno Beach, nel 2008 e che quest’anno è giunto alla quarta edizione con un successo di pubblico che ha portato benefici anche a qualche struttura alberghiera: «E’ una festa sulla spiaggia in stile californiano che è diventata ormai un appuntamento fisso per tutti coloro che frequentano la spiaggia maccagnese – continua il presidente Mattia Bianchi – con gli anni abbiamo conquistato la fiducia dell’amministrazione che ogni anno ci dà la possibilità di divertirci (la prima regola da rispettare, ndr) e far divertire». L’obiettivo, spiegano ancora Belluz e Mombelli, è quello di mettere in rete tutte le possibilità offerte dal territorio ed esportare questo modello ad altre realtà della cosiddetta sponda magra del Verbano: «Anche d’inverno Maccagno è da vivere grazie alla Veddasca e al suo impianto sciistico che, seppur piccolo, cerchiamo di valorizzare con contest di snowboard e feste» – concludono. Da una piccola associazione, dunque, una grande lezione: il turismo può essere destagionalizzato e diventare una vera risorsa da sfruttare tutto l’anno, con buona pace di chi amministra centinaia di migliaia di euro per implementare il turismo in provincia.
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