Quel pezzo d’Olanda appeso alla collina
Da cinquant'anni il Villaggio Olandese è punto di ritrovo della comunità neerlandese che passa le vacanze sul lago e anche il luogo dove tanti luinesi hanno dato il loro primo bacio ad una ragazza. D'estate conta oltre 1000 abitanti
«Che si fa stasera? Si va al Villaggio Olandese a conoscere qualche ragazza?». Questa frase ha attraversato generazioni di luinesi e non solo per decenni, in un’età compresa tra i 14 e i 18 anni. Si saltava in sella ai propri motorini (una volta era la Vespa, poi il Ciao, poi il Garelli e infine i moderni scooter) per affrontare le curve buie che da Germignaga portano al villaggio, un agglomerato di casette con i tetti spioventi che si mimetizzano nella fitta boscaglia, realizzato 50 anni fa da un olandese e abitato,praticamente, solo da famiglie dei Paesi Bassi. Il punto di ritrovo era, ed è tutt’ora, il ristorante del villaggio, corredato di piscina e bar. E’ qui che generazioni di giovani del posto hanno baciato una ragazza per la prima volta, hanno amoreggiato oppure sono tornati con la coda tra le gambe per la timidezza.
Negli ultimi anni le cose sono un po’ cambiate e al villaggio non ci abitano più solo olandesi ma anche
Luogo di ritrovo è il bar-ristorante con piscina, frequentatissimo per tutta la stagione dai residenti del villaggio. Da lì poi partono le colonne di auto che partono alla volta delle spiagge di Maccagno, dove si uniscono alla colonia olandese che frequenta il camping maccagnese. Per chi fa turismo nella zona quella olandese è una delle comunità meno redditizie per l’abitudine consolidata di evitare accuratamente ristoranti e alberghi. A differenza di svizzeri e tedeschi, gli abitanti dei Paesi Bassi che frequentano il lago Maggiore si portano tutto, o quasi, da casa e acquistano nei supermercati della zona lo stretto necessario. Anche questo fattore li ha portati a riunirsi in un unico luogo, dove si conoscono tra di loro e si prestano mutuo soccorso. Basti pensare che hanno anche un luogo di culto per la messa domenicale, solitamente preso in affitto per tutta l’estate. L’unico vero contatto con gli abitanti del luogo restano, ancora oggi, quei baci rubati sulla veranda del ristorante dove, in un inglese quasi incomprensibile, si cercava di convincere le bionde olandesi a saltare in sella al motorino per andare nella "movida" luinese.
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