Dall’Ossola all’Oltrepo, piste ciclabili da scoprire a un’ora da qui
Tre diversi percorsi su ciclabili che uniscono il piacere di pedalare e quello della scoperta del paesaggio e dei luoghi
Dopo le ciclabili del Varesotto e quelle che si diramano dal Naviglio Grande, questa settimana proponiamo altri itinerari ciclabili da scoprire
La pista ciclabile della valle del Toce
Dalle acque dei laghi ai monti dell’Ossola, questo percorso ha due anime.
Si parte tra i monti, dalla piccola località di Teglia di Migiandone, dove s’imbocca la ciclabile. Si passa la “punta di Migiandone” con i resti di bunker e postazioni militari e si prosegue su un bel tratto pianeggiante fino a Ornavasso. Da qui si raggiunge la larga “passerella” (in sostanza un ponte) sul fiume Toce e si arriva nel minuscolo paesino di Candoglia, celebre perché qui viene cavato da secoli il marmo del Duomo di Milano: un tratto nel bosco porta fino a Mergozzo, delizioso paese sulle sponde dell’omonimo lago. Per chi volesse si può proseguire per Fondotoce di Verbania: per un tratto, la ciclabile s’interrompe e si deve affrontare un chilometro su strada ordinaria lungo il lago, poi si riprende il percorso per bici che attraversa una zona di canneti e bosco. Da Fondotoce (sede del memoriale e del museo della Resistenza in Ossola) si può proseguire su bella ciclabile verso il villaggio di pescatori di Feriolo, sul Lago Maggiore, e ancora oltre fino a Baveno.
Al ritorno c’è anche una possibile piccola deviazione: passato Ornavasso si può prendere il piccolo sottopasso della ferrovia e toccare l’isolata chiesetta di San Bernardo. Alla punta di Migiandone, legata la bici, ci si può dedicare ai sentieri che esplorano la zona montana, teatro anche di una battaglia partigiana.
Consigliata per: chi cerca la montagna
Punto di partenza: dalle case di Teglia di Migiandone (uscita Ornavasso-Premosello della superstrada SS33, qui) o parcheggio della linea Cadorna (qui). Da Teglia a Mergozzo andata e ritorno: 11 km; da Teglia a Fondotoce: 20 km; da Teglia a Feriolo 24 km, da Teglia a Baveno 30 km
La pista ciclabile del mulino di Bellinzago nella valle del Ticino
Vicinissimo alla zona di Malpensa, appena oltre il ponte di Oleggio in territorio piemontese, questa breve ma bella ciclabile attraversa campi e boschi sulla riva del Ticino.
Si arriva fino al mulino detto “di Bellinzago”, che è stato tra gli ultimi a cessare l’attività nella valle del fiume azzurro. La struttura è stata recuperata con attenzione, offre spazi per il relax e di tanto in tanto è aperta alle visite, per scoprire le macine in pietra e le tramogge in legno che raccoglievano la farina.
Può costituire un percorso accessorio alla ciclabile del Naviglio Grande, anche se si deve percorrere un tratto su strada normale: dalla località Centrale elettrica di Tornavento si devia verso la località Castellana, si passa il ponte di Oleggio su passerella in ferro e si prosegue per circa un km verso Oleggio su strada normale, per poi girare a sinistra all’ingresso della ciclabile del Mulino
Consigliata per: chi cerca un percorso breve, nel verde, e un’area dove riposare tranquilli
Punto di partenza: parcheggio del Mulino (qui), accessibile scendendo da Bellinzago Novarese. Oppure parcheggiando al ponte di Oleggio e pedalando con prudenza per 1 km, fino a imboccare la ciclabile sulla sinistra. Da ponte di Oleggio al Mulino andata e ritorno 7 km
La pista ciclabile della ex ferrovia Voghera-Varzi
I trenini di un tempo hanno lasciato il posto alle bici e ai camminatori sulla “greenway” che da Voghera attraversa le campagne fino a raggiungere il paese termale di Rivanazzano Terme.
La ciclabile è pianeggiante e sfrutta appunto lo spazio che un tempo era della ferrovia: ponti e sottopassi danno l’idea di affrontare un vero viaggio. Partendo dalla periferia di Voghera si passa sul ponte sul fiume Stàffora e si scavalca la via Emilia, si prosegue in un tratto in piena campagna (la posizione soprelevata offre un punto di vista diverso). Il paesino di Codevilla ha un distributore d’acqua sul percorso, mentre a Retorbido si può scegliere tra l’area soste della greenway o il ristorante ricavato in un casello della ferrovia. Rivanazzano ha due diversi parchi (era un tempo sede di terme, quindi ricca di aree verdi) dove si può fare sosta prima di rientrare verso Voghera.
A Voghera l’imbocco della greenway non è lontano dal centro, piacevole nel suo essere un grosso, placido borgo di pianura, con castello e gradi chiese.
Se si parte da Voghera arrivati a Rivanazzano si può proseguire su strade totalmente secondarie (via Boggione, poi strada per Casalnoceto) per arrivare fino a Volpedo, patria del pittore Giuseppe Pellizza e “sfondo” della celebre opera Il quarto Stato
Consigliata per: chi cerca un percorso di media lunghezza
Punto di partenza: imbocco della greenway in periferia a Voghera, via Amendola, tra i civici 88-94; si può partire anche dal centro di Voghera seguendo poi le vie Sambuetto-Malvista (qui la traccia su Google Maps). Se si preferisce partire da Rivanazzano: via Francesco d’Assisi. Da Voghera a Rivanazzano andata e ritorno sono 24 km. Da Rivanazzano Volpedo 12 km andata e ritorno
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.