Federalberghi: “Come ripartiamo se percorrere la A26 e la statale del Sempione è un’odissea?”
I presidenti di Federalberghi del Novarese e del Vco chiedono una migliore programmazione per non penalizzare il comparto turistico delle valli e del lago Maggiore
«E’ una vera odissea quella che il Nord ovest dell’Italia sta attraversando in questo periodo. Dopo il lockdown forzato dovuto al Covid-19, ci è stato chiesto di avere coraggio e di riaprire le nostre imprese, nonostante i ritardi negli aiuti al settore. Giusto qualche giorno fa abbiamo espresso apprezzamento per l’emissione dell’ordinanza n. 75 con cui è stata disposta la ripresa dei trasporti a pieno carico dei bus turistici, ma non avevamo fatto i conti con i lavori autostradali di manutenzione che interessano da giorni ormai l’Alto Vergante e la Superstrada del Sempione, nel tratto Mergozzo-Ornavasso».
A lanciare un grido d’allarme sono Federalberghi del Novarese e del Verbano Cusio Ossola, per voce dei rispettivi presidenti, che hanno scritto una lunga lettera al presidente della Regione Piemonte, ai prefetti e ai parlaentari della zona: «Ci chiediamo come sia possibile che un settore messo in ginocchio già da fine febbraio a causa del Covid, dove sono fioccate disdette fin dalle prime avvisaglie di sospetto contagio in Italia, che ha visto svanire ogni lavoro promozionale profuso nel corso del 2019, nonostante la grinta e il coraggio di volerci comunque riprovare, come è possibile che Anas programmi dei lavori di manutenzione proprio in questo periodo – scrivono i presidenti Gian Maria Vincenzi per il Verbano Cusio Ossola ed Emilio Zanetta per il Novarese – Nei giorni scorsi il Governatore della Liguria, Giovanni Toti, ha sollevato la questione del momento inopportuno dell’avvio dei lavori in pieno avvio estate. Usciamo dal periodo peggiore dal dopoguerra, vissuto da tutti noi con la massima apprensione per il futuro delle nostre aziende e dei lavoratori che consideriamo come di famiglia, ora chiediamo che si intervenga al più presto per trovare soluzioni sensate ed evitare così che una stagione già compromessa dal Covid non si aggravi ulteriormente, portando a far desistere quei pochi temerari a rivalutare le riaperture e rinviarle, ad essere ottimisti, al 2021. Come è possibile che non si capisca che tutto ciò si ripercuote sul futuro dell’economia regionale e nazionale?»
«Siamo in una vera odissea – aggiunge Vincenzi – Un giorno si tesse per far ripartire il settore e il giorno dopo ci si scontra con la dura realtà. Oggi abbiamo vissuto una nuova giornata di viabilità in tilt, forse la peggiore, con code chilometriche in diversi tratti dell’A26. La programmazione dei lavori di manutenzione a cura di Anas in questo periodo di riavvio del turismo nelle nostre località, soprattutto nei week end, causa code chilometriche tali da far disdettare le prenotazioni che finalmente iniziavano ad arrivare».
A quanto pare il tam tam sui social è stato inarrestabile: «Milano-Laghi, viabilità paralizzata come in Liguria. E non vi dico quanto siano furiosi al loro arrivo in hotel quei pochi turisti che riescono a raggiungere le ns. strutture – proseguono Vincenzi e Zanetta – Non vogliono sentire ragioni, anche perché in effetti non ce ne sono. Non è più il tempo delle mezze decisioni, ora occorrono fatti tangibili! Non pretendiamo che si fermino i lavori, ma una programmazione notturna in settimana e con il fermo del week end ci permetterebbe almeno di respirare, evitando il calvario a cui vengono sottoposti i turisti che vogliono raggiungere le nostre valli e i nostri laghi. Inutile investire milioni di euro in promozione se poi l’accoglienza che riserviamo alla nostra clientela è lo scenario appena descritto».
«In una stagione già disastrosa la mancanza di programmazione penalizza ancora di più il tentativo di rimettersi in marcia – ribadisce Zanetta – Chiediamo buon senso e maggiori sinergie tra Anas e i territori, affinché si giunga in tempi brevi ad una soluzione condivisa che non penalizzi ulteriormente il comparto, già ampiamente provato. Oltretutto il congestionamento del traffico autostradale porta ad un aggravio anche delle strade secondarie statali e provinciali sul territorio del Vergante».
I due presidenti concordano nel pensare che il futuro del Piemonte passi dalle infrastrutture «ma – dicono – è altrettanto vero che le opere, in questo caso di manutenzioni, non debbano compromettere le attività che contribuiscono per circa un terzo del Pil regionale come il settore turistico ricettivo. Ecco perché chiediamo un intervento urgente al fine di arrivare ad una soluzione immediata e sostenibile».
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