La Svizzera fa i conti con il crollo del turismo
Mai così pochi turisti dalla fine degli anni Cinquanta. Mercato interno e turismo di prossimità hanno tuttavia permesso di arginare gli effetti della crisi, anche in Canton Ticino
Un anno da dimenticare per il turismo, anche in Svizzera. L’ufficio federale di statistica ha diffuso oggi i dati del settore relativi al 2020.
Un periodo, che per le ragioni che ben conosciamo, legate agli effetti della pandemia, ha registrato un crollo storico nel numero dei pernottamenti. Non tutto però è stato negativo. La stagione estiva e il turismo di prossimità hanno permesso ad alcuni territori, tra cui il vicino Canton Ticino, di reggere il colpo di una stagione pessima dal punto di vista delle presenze.
Il settore alberghiero svizzero ha registrato 23,7 milioni di pernottamenti, pari al 40,0% in meno (–15,8 milioni di unità) rispetto al 2019. “Il contesto straordinario della COVID-19 è alla base di questo crollo inedito a livelli che non erano stati osservati sin dalla fine degli Anni ‘50 – si legge nell’analisi -. La domanda straniera ha totalizzato 7,3 milioni di pernottamenti, registrando un calo del 66,1% (–14,3 milioni di unità). La domanda svizzera, dal canto suo, è calata meno drasticamente (–8,6%; –1,5 milioni) a 16,4 milioni di pernottamenti. Ecco quanto emerge dai risultati definitivi dell’Ufficio federale di statistica (UST). Mentre nei primi due mesi dell’anno erano stati osservati degli aumenti (gennaio: +7,1% e febbraio: +7,0%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, dal mese di marzo fino a dicembre la domanda si è ridotta molto fortemente. Le diminuzioni si sono inserite in una scala di valori compresi tra il –91,8% (aprile) e il –24,9% (luglio)”.
A crollare è stata soprattutto la presenza dei turisti stranieri: “la clientela asiatica ha subito un forte calo (–29,0%), in particolare quella proveniente dalla Cina (–69,9%). In marzo, la situazione straordinaria connessa alla COVID-19 ha spinto il Consiglio federale a mettere in campo provvedimenti restrittivi, in linea con gli altri Paesi. La domanda estera è crollata del 68,2% e non ha dato segni di ripresa per tutto il 2020. Le diminuzioni si sono inserite in una scala di valori compresi tra il –96,2% (aprile) e il –60,9% (agosto)”.
“Crollati drasticamente anche i pernottamenti degli ospiti svizzeri in marzo (–55,4%), aprile (–86,2%) e maggio (–54,6%). In giugno, quando erano stati alleviati i provvedimenti anti COVID-19, la domanda indigena è rimasta fortemente negativa (–23,1%), segnando tuttavia un «timido» miglioramento rispetto ai tre mesi precedenti”.
Un segnale di tenuta l’ha dato però il mercato interno, il turismo nazionale e di prossimità hanno restituito un po’ di ossigeno al settore: “Da luglio fino a ottobre è stata osservata una forte inversione di tendenza per questo segmento di clientela. Per ognuno di questi mesi sono stati contabilizzati livelli della domanda svizzera mai visti prima. In luglio, agosto e settembre è addirittura stato superato il simbolico giro di boa dei 2,0 milioni di pernottamenti, con un picco di 2,6 milioni di unità in luglio. Gli aumenti mensili di quel periodo si sono attestati tra il +35,0% (luglio) e il +16,4% (ottobre). Al termine di questo periodo, è stato contabilizzato un aumento di 1,7 milioni di pernottamenti (+23,6%) rispetto al 2019. Tuttavia, da novembre (–29,1%) e anche in dicembre (–17,2%), l’arrivo della seconda ondata pandemica e la reintroduzione di provvedimenti sanitari cantonali e federali ha provocato una nuova forte flessione della domanda indigena, senza però raggiungere il livello negativo osservato tra marzo e maggio”
Tutte le regioni turistiche hanno presentato flessioni della domanda estera molto pronunciate, comprese tra il –74,9% di Lucerna/Lago dei Quattro Cantoni e il –42,8% registrato nei Grigioni.
Per quanto concerne la clientela svizzera, quattro regioni hanno tuttavia segnato un aumento dei pernottamenti: quella dei Grigioni (+12,2%), quella del Ticino (+9,7%), la Regione Berna (+6,4%) e il Vallese (+3,5%).
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.