Vivere in un bel posto, tra le colline e il fiume Ticino
È il nome del progetto lanciato da Giovanni Martinelli e Marco Tessaro: la bicicletta e i documentari per far scoprire la valle del Ticino, preziosa e quasi inattesa, a ridosso di una delle zone più abitate d'Italia
Un mondo fatto di verde e blu brillante, che stupisce tanto più quando si pensa che siamo a ridosso di una delle zone più edificate d’Italia, quella vicino a Malpensa. Parliamo della Valle del Ticino, ambiente prezioso e ancora poco conosciuto: per valorizzarlo e farlo scoprire con strumenti nuovi nasce “Vivere in un bel posto – tra colline e fiume” (qui il sito).
«Un progetto di innovazione sociale», lo definiscono Giovanni Martinelli, guida naturalistica ed escursionistica del Parco Ticino, e Marco Tessaro, apprezzato documentarista specializzato nella comunicazione ambientale. Insieme si sono messi a lavorare ad una idea integrata.
«Entrambi appassionati del territorio in cui siamo nati e cresciuti, abbiamo deciso di sviluppare un progetto che valorizzasse l’area nord del Parco Ticino per farne capire l’effettiva importanza che occupa» spiegano. « Siamo convinti che l’educazione ambientale, la conoscenza della cultura locale e il turismo ecologico, contribuiscano a combattere l’indifferenza che purtroppo è spesso causa di degrado all’interno dei territori».
Nel progetto hanno messo insieme due strumenti: da un lato la bicicletta, dall’altro i video e la fotografia, che sono appunto i due “linguaggi” – per così dire – che caratterizzano i due promotori.
«Crediamo infatti che in un territorio così ricco di sentieri e ciclabili il cicloturismo rappresenti un elemento di successo e di rilancio economico, così come dimostrato in diversi paesi europei.
Il secondo aspetto è quello documentaristico.
Vogliamo infatti mostrare la bellezza e l’importanza dell’Alto Ticino con una comunicazione mirata e la realizzazione di cortometraggi da divulgare soprattutto attraverso i canali web social.
Crediamo che un vero e proprio piano di comunicazione del progetto sarà lo strumento che permetterà di mettere a regime le azioni sopra descritte».
La pandemia, in questo, può svolgere un ruolo paradossalmente positivo: molte persone – costrette dentro ai confini del proprio Comune o limitate negli spostamenti – hanno ripreso a frequentare le aree verdi tra fiume e colline, in quella vasta fascia che va da Sesto Calende alla zona molto edificata di Gallarate, Malpensa, Busto Arsizio. Se alcuni percorsi – via Gaggio a Lonate Pozzolo, l’area del Panperduto – sono molto conosciuti e frequentati, altri percorsi meno noti hanno iniziato a godere di maggiore frequentazione
È un momento potenzialmente prezioso e giustamente Martinelli e Tessaro parlano della necessità di «una continuità stabile nel tempo», abituare cioè le persone a vivere il territorio, a conoscerlo, ad avere una maggiore consapevolezza dei rischi che a volte l’ambiente corre, a partire dall’abbandono costante di rifiuti. «A difendere il territorio». Le escursioni (qui i prossimi appuntamenti, sempre aggiornati) sono pensate non per i ciclisti sportivi, ma per chi vuole usare la mountain bike per scoprire il territorio, magari accostandosi per gradi al mezzo.
Prima della pandemia Martinelli e Tessaro hanno proposto sette escursioni coinvolgendo 150 persone. «Oggi saremo limitati a quindici persone per gruppo». L’escursione organizzata è a pagamento, comprende non solo l’accompagnamento, ma anche la conoscenza accurata del territorio: Martinelli è guida naturalistica, mentre gli aspetti culturali e storici sono affidati soprattutto a Cristiano Brandolini, archeologo noto nella zona, che ha spesso partecipato anche alle campagne di scavo proprio sui luoghi che vengono attraversati.
Tra fiume e colline s’incontrano le tracce preistoriche, la Civiltà di Golasecca che segna il passaggio da preistoria a storia, i romani, i longobardi, fino al medioevo e all’età moderna e contemporanea.
A Brandolini è stato affidato anche l ‘allestimento del museo all’Isolino Virginia, che sarà tra gli “obbiettivi” delle prossime escursioni. Ai tour nella zona della valle del Ticino si è aggiunta anche la modalità treno+bici che consente di raggiungere anche le valli tra Luino, la Valcuvia e la Valganna (con articolato sistema di ciclabili) e la zona dei laghi minori (Varese e Comabbio, con le relative piste ciclopedonali).
La divulgazione fuori dal territorio del Varesotto è affidata anche alle immagini e ai video di Tessaro, che ha partecipato due volte anche all’apprezzato festival documentaristico dei parchi di Sondrio.
Il progetto può diventare anche motore di turismo da fuori: ha avuto il patrocinio del Parco Ticino, Camera di Commercio ha riconosciuto un piccolo contributo, ci sono collaborazioni con l’Accademia Nazionale di Mountain Bike, agenzie di viaggi, alberghi e bed&breakfast.
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