Comunità Montana ripensa al futuro delle valli: connessioni e turismo dolce gli assi nella manica
Una partecipata serata di presentazione dello studio che rappresenta la radiografia del territorio. Il presidente Castoldi: “Ogni Comune una perla, ora realizziamo la collana"
Un primo passo, ma decisivo, perché consente di avere una solida e completa base analitica legata alla radiografia del territorio incastonato fra valli e lago e racchiuso nel contenitore amministrativo dei 32 Comuni che compongono la Comunità montana valli del Verbano.
Lunedì sera sono state presentate le analisi e le strategie che illustrano quello che è il Piano di Sviluppo turistico integrato Valli del Verbano, documento realizzato sotto l’egida di Comunità Montana dal Consorzio Irecoop Alto Adige Sudtirol, società che si occupa della formazione e dello sviluppo dell’economia in Trentino-Alto Adige.
Una prima analisi territoriale che punta ad una ridefinizione di un’immagine specifica che identifichi un territorio in base alle sue peculiarità.
Presenti alla serata il presidente di Comunità Montana e sindaco di Rancio Valcuvia Simone Castoldi, il vicepresidente nonché sindaco di Germignaga Marco Fazio e l’assessore all’ambiente e Turismo Gianpietro Ballardin, il sindaco di Luino Enrico Bianchi, la dottoressa Teresa Pedretti, l’ingegnere Alessandro Busana, diversi assessori e consiglieri, enti locali, pro loco e centinaia di persone collegate in streaming.
I primi ad intervenire il sindaco Enrico Bianchi e il presidente di Comunità Montana Simone Castoldi che hanno sottolineato l’importanza di fare sistema e di guardare al territorio nel suo complesso in un’ottica generale di contesto, di visione e di possibilità.
«Mi piace pensare ad ogni territorio delle Valli del Verbano come delle perle e ad un risultato finale che vede queste perle costruire una collana», così racconta il presidente Simone Castoldi. È seguito l’intervento dell’assessore all’ambiente e Turismo della Comunità Montana Gianpietro Ballardin che ha ribadito anch’egli l’importanza di fare sistema, di creare un tavolo attorno al quale ci sia ogni tipo di imprenditore interessato ad una crescita territoriale per creare un modello condiviso che veda il turismo come parte integrante di ogni territorio.
Su questa linea sono seguiti gli interventi della dottoressa Teresa Pedretti e dell’ingegnere Alessandro Busana che hanno illustrato le linee di indirizzo che racchiudo il processo di ri-valorizzazione territoriale in una prospettiva turistica. Un turismo però che, come a detta dei relatori, non si vede più come prodotto commerciale ma come il risultato di un processo frutto di un’idea di un territorio nel suo insieme. Non risulta quindi essere un’analisi specifica ma un inquadramento del territorio e delle sue potenzialità con il fine ultimo di creare una strategia turistica post covid e futura. Un caso particolare è quello delle Valli del Verbano che se del lago ne fanno un punto di forza in realtà nascondono una grande potenzialità anche nelle sue parti più interne. Proprio su queste basi sono state elaborate delle strategie che permettano di creare una nuova idea di territorio.
LE LINEE DI INDIRIZZO
Ecco le strategie elaborate dalla società Consorzio Irecoop Alto Adige Sudtirol che si è avvalsa anche dei ricercatori dell’Università di Trento e della società Campomarzio che unisce esperienze pratiche e teoriche nei campi dell’architettura, dell’urbanistica, della ricerca e della comunicazione visiva, per produrre progetti e strategie per clienti pubblici e privati.
In un ambito di territorio e comunità per incentivare la permanenza sul territorio delle nuove generazioni è necessario innescare un processo di incentivazione e sostegno dell’impresa giovanile, attraverso la costituzione di appositi percorsi formativi. Occorrerebbe una valorizzazione Bottom Up practies, cioè credere e sostenere iniziative come festival, mostre ed eventi intervenendo sempre in ottica di indirizzamento e supporto e una tutela e valorizzazione dei rural commons (beni comuni in contesto rurale) del territorio. In un’epoca di crescente sensibilizzazione riguardo le tematiche ambientali è sinergico sostenere e promuovere chi si prende cura di questi beni anche in funzione di una maggiore attrattività turistica.
Nell’ambito del sistema insediativo e delle attività economiche bisognerebbe incentivare delle nuove residenzialità al fine di mantenere vivo un territorio. Considerando le tendenze di riscoperta delle realtà rurali e le recenti spinte verso le realtà extraurbane imposte dalle limitazioni dovute alla pandemia di Covid-19 tutto il territorio della Comunità Montana Valli del Verbano acquisisce così una diversa appetibilità che va sostenuta ed incentivata. A questo è necessario abbinare la crescita di nuove realtà produttive che possano sfruttare simultaneamente la digitalizzazione contemporanea (pensiamo allo Smart working) e le caratteristiche di un territorio che offre disponibilità di spazio e contesti lontani dal congestionamento urbano. Questo territorio presenta inoltre un grande patrimonio architettonico che va valorizzato a partire dalla sua identità storica investendo nel riutilizzo delle strutture in abbandono come spazi destinati ad attività creative, servizi terziari o produzioni compatibili con le riconversioni attuate.
Per il terzo e ultimo campo di azione si individuano le “connessioni e il turismo” che si legano innanzitutto con la necessità di creare un brand territoriale a partire dal territorio stesso superando l’immaginario legato esclusivamente alle località turistiche del Lago Maggiore e inserendo l’ambito vallivo come parte integrante e caratteristica del territorio. In secondo luogo, bisognerebbe potenziare e ripensare i servizi per gli utenti over 65, un target che favorisce l’afflusso turistico organizzato, di media permanenza e destagionalizzato. In ultimo incentivare il cicloturismo e la mobilità dolce. Il Lago Maggiore ha tutte le potenzialità per diventare un’attrazione cicloturistica di primo piano se fosse presente una ciclovia unitaria che percorresse ad anello il suo perimetro.
Una prima fase di analisi si è conclusa e l’idea è quella di iniziare con la seconda entro il 2022, come raccontato dall’assessore all’ambiente e Turismo della Comunità Montana Gianpietro Ballardin. Una nuova fase che vedrà inoltre il coinvolgimento del Politecnico di Milano-Polo Territoriale di Lecco e dell’Università dell’Insubria in un lavoro di ricerca e analisi su importanti tematiche territoriali: i servizi di trasporto pubblico e le infrastrutture, la condizione urbanistica, lo studio del dismesso, lo stato dei flussi turistici, l’analisi delle disponibilità che coinvolgono la complessità del territorio, alla costruzione concreta di un progetto partecipato sullo sviluppo condiviso.
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