Anche Chiasso getta la maschera, il Ticino rinuncia ai suoi grandi Carnevali
Gli ultimi a rinunciare sono stati gli organizzatori di Nebiopoli a Chiasso che propongono di rimandare gli eventi per non perdere una delle tradizioni più sentite del Cantone
Anche Chiasso ha gettato la spugna. Con l’ultimo annullamento, arrivato nella serata di ieri, è ormai ufficiale che anche quest’anno in Ticino il Carnevale non si farà. Tutti i principali eventi, dal Rabadan a Nebiopoli, sono stati cancellati a causa del protrarsi dell’emergenza sanitaria.
«Possiamo restare sognatori finché ciò è possibile ma in questo momento dobbiamo purtroppo essere realisti – commentano gli organizzatori del Carnevale di Chiasso -. Avevamo annunciato a più riprese di essere pronti a dire stop nel caso in cui la situazione fosse peggiorata. La nostra strategia era chiara, valutare come sarebbe trascorso il periodo delle festività e fare un bilancio appena dopo l’Epifania. La nostra speranza di normalità dipendeva però dall’evoluzione di questa nuova ondata. Siamo comunque fieri di non aver alzato bandiera bianca prima del tempo».
Nelle scorse settimane la decisione di bloccare anche per quest’anno una delle tradizioni ticinesi più amate e sentite, in grado di coinvolgere oltre ai cittadini anche moltissimi turisti, è arrivata dagli organizzatori del Carnevale più importante, il Rabadan di Bellinzona. Stessa sorte per la Stranociada di Locarno e la Lingera di Roveredo.
«Spostare il carnevale in un altro periodo potrebbe essere un modo per combattere per il momento la situazione e poter svolgere questo amato evento – aggiungono gli organizzatori di Nebiopoli -. Questa idea era stata paventata dal presidente di Rabadan, Giovanni Capoferri, in occasione dell’annullamento del loro carnevale e trova l’appoggio di Nebiopoli. Il nostro invito è quindi di avviare la discussione su questa tematica assieme a Bellinzona, Roveredo, Biasca, Tesserete e Locarno. L’attuale situazione sta portando alla scomparsa di gruppi o delle manifestazioni stesse, siamo confrontati con la difficoltà di mantenere unita la gente e con la possibile morte finanziaria di alcuni”.
In Ticino questa tradizione è molto vissuta, non si tratta soltanto di organizzare o meno una sfilata di maschere ma di perdere un evento che dura ben più di una giornata e che rappresenta un elemento molto forte per le comunità locali. «Per molti forse questa non è una priorità, ma in realtà carnevale, oltre a rappresentare un importante indotto per il tessuto cantonale, rappresenta qualcosa di profondamente radicato nella nostra cultura».
Gli organizzatori di Nebiopoli hanno avanzato anche un piano alternativo che prevede il ritorno ad un carnevale più antico e tradizionale dettato dalla semplicità senza tante pretese. «Una versione light è in fase di allestimento – concludono -. Durante le date del weekend dal 25 al 27 febbraio (in assenza del programma di altri carnevali guadagnamo 2 settimane di tempo). Il programma è in fase di definizione ma avrà modalità estremamente semplici: nella piazza centrale di Chiasso, in fase di discussione con il Cantone le modalità di accesso (2G o 3G), in cui si svolgeranno gli eventi gastronomici e popolari dei nostri rioni durante il giorno, accompagnati da festeggiamenti di carnevale durante il pomeriggio che si protrarranno fino alle prime ore della sera. Totalmente all’aperto, senza strutture chiuse e solamente in caso di bel tempo (in caso di brutto tempo rinvio al weekend successivo)».
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