La Gran Via del Devero compie un anno
Oltre 1.400 copie vendute per la guida dedicata al cammino di 87 chilometri che da Domodossola abbraccia il monte Cistella: un progetto nato per promuovere il turismo lento tra le montagne dell'Ossola
La Gran Via del Devero festeggia il suo primo anno. Un’iniziativa nata da un gruppo di appassionati che nell’estate del 2023 si è concretizzata nella pubblicazione di una guida turistica per chi vuole esplorare la Valle Antigorio, la Valle del Devero, la Valle Buscagna e la Val Divedro (oltre alla piana di Domodossola) e che ora, nei primi giorni del 2025, fa un bilancio sui risultati raggiunti nell’ultimo anno e su alcune difficoltà incontrate.
87 chilometri con 10.700 metri di dislivello positivo e negativo da percorrere in cinque o sei tappe: la Gran Via del Devero è un percorso ad anello che da Domodossola attraversa i Comuni di Crevoladossola, Crodo, Baceno e Varzo lungo i sentieri della rete del Cai, toccando i luoghi più suggestivi che circondano il monte Cistella.
Si tratta di un progetto indipendente e senza scopo di lucro realizzato da Martina Forni, Matteo Antonio Rubino e Veronica Torchia con l’obiettivo di promuovere il turismo lento e consapevole nel cuore delle valli ossolane.
La guida ha venduto oltre 1.400 copie dall’estate 2023 all’agosto 2024. L’iniziativa ha acceso l’interesse anche di alcuni enti e associazioni, che hanno deciso di riconoscere alla Gran Via del Devero il patrocinio gratuito. Tra questi, in particolare, i Comuni di Crevoladossola, Crodo e la Provincia del Verbano Cusio Ossola, insieme all’amministrazione comunale e al Cai di Gallarate (che gestiscono alcuni rifugi proprio nel territorio descritto dalla guida).
«Grazie alla guida – racconta Matteo Antonio Rubino – sono arrivati a percorrere la Gran Via del Devero turisti anche da molto lontano. Abbiamo raccolto testimonianze di persone provenienti dagli Appennini e dal Trentino, che si sono innamorate di questi luoghi. Sui sentieri del tracciato hanno camminato anche i ragazzi di un gruppo di boyscout di Napoli, che conoscevano Domodossola solo per la “D”. La versione in Inglese della guida, inoltre, è stata richiesta anche da librerie in Austria e Germania».
«Il nostro rammarico più grande – aggiunge però l’autore – è la poca partecipazione che questo progetto ha ricevuto da parte delle realtà del territorio. Ci piacerebbe che un’iniziativa senza scopo di lucro capace di portare turisti che spendono per soggiorno e ristoro nelle attività dei paesi possa ricevere un’attenzione maggiore da parte delle istituzioni delle aree del Devero e di Domodossola».
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