Il Varesotto protagonista alla tv spagnola, con i valenciani che abitano in provincia
La trasmissione "Valencians al Mòn" porta in giro per il mondo insieme ai valenciani che abitano all'estero. Una informatica e alcuni ricercatori del Ccr hanno fatto visitare Varese, Gallarate, la zona del Lago Maggiore

Varese e la sua provincia protagonisti di una serata sulla tv spagnola, anzi per la precisione valenciana, sul canale À Punt.
Il programma Valencians al Món (“valenciani nel mondo”) porta in giro per il mondo accompagnati da valenciani emigrati all’estero che raccontano i luoghi dove vivono e anche un po’ della loro esperienza.
Dopo località come Parigi, Heildelberg, l’Oregon, Vancouver, Cardiff, Seattle, la Borgogna, il programma ha fatto appunto tappa a Varese.
In realtà toccando mezza provincia: il Sacro Monte, Villa Della Porta Bozzolo, la zona del Lago Maggiore ma anche Gallarate.

Prima guida: Irene Mora, programmatrice informatica originaria di un paese vicino ad Alicante e che da sei anni vive a Gallarate: ha presentato la basilica Santa Maria Assunta e San Pietro, la chiesa più antica di Gallarate.
Ma farsi accompagnare da un valenciano residente ha portato le telecamere – in modo insolito – anche dal Fornaio, un panettiere nel centro della città dove il conduttore Enrique Tena ha assaggiato i particolari amaretti di Gallarate, croccanti fuori e morbidì dentro.

Poi via per il Sacro Monte, soggetto particolarmente insolito per gli spagnoli (essendo l’idea del Sacro Monte nata nelle zone di confine con il protestantesimo): dopo la visita a Santa Maria del Monte, il pranzo al ristorante Montorfano.
Seconda guida Susana Gil Sayas, trentenne originaria di La Canyada, oggi ricercatrice al Centro di ricerca europeo Jrc di Ispra. Con lei visita a Villa Della Porta Bozzolo con i suoi splendidi affreschi e poi pranzo al circolo di Leggiuno, prima dell’inevitabile passaggio a Santa Caterina del Sasso.
E serata con aperitivo nel minuscolo centro storico di Ispra, con altri ricercatori del Ccr, il cui lavoro – sicuramente curioso – è stato raccontato successivamente.

La visita al centro di Varese è stata invece affidata a Maria e David Nuñes, anche loro della comunità del Ccr di Ispra, arrivati per stare pochi mesi e invece divenuti varesini da dodici anni. Con lei visita al Palazzo Estense e poi in una scuola di ballo dove si danza il flamenco, nata proprio da donne spagnole.

Poi ancora tappa Besozzo, con il suo curioso faro che domina l’abitato, e alle Fornaci di Ispra affacciate sul lago, oltre che alla “via dell’amore” citata già nell’introduzione della trasmissione. E anche qui un assaggio: i Brutti e buoni.
Ultimi passaggi ad Angera e sul lago di Monate, guidati da Victor Valverde, biologo di Alicante (ma di famiglia guatemalteca), in Italia da nove anni. Nonostante il freddo invernale Victor ha voluto indossare la muta per mostrare la qualità delle cristalline acque del lago di Monate, prima del pranzo ad Angera al ristorante Dal Torchio al Tavolo.

Il format del programma è simpatico perché da un lato porta alla scoperta del mondo con gli occhi della cultura spagnola, dall’altro racconta ai valenciani anche l’esperienza di chi vive all’estero, con tanto di videomessaggi mandati da casa e prodotti tipici portati in regalo agli “expat” che hanno fatto da guida.
La trasmissione è condotta e ha sottotitoli in valenciano – variante del catalano che ha status di dialetto tutelato – anche se poi gli ospiti hanno risposto per lo più in castigliano, lo spagnolo “standard”.
Qui trovate la puntata completa.
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