Il presidente Sergio Mattarella all’apertura dell’anno accademico dell’Università dell’Insubria
È stata una mattinata speciale quella del 15 novembre per Varese e per la sua Università. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha partecipato all’apertura dell’anno accademico dell’Insubria
È stata una mattinata speciale quella del 15 novembre per Varese e per la sua Università. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha partecipato all’apertura dell’anno accademico dell’Insubria, che quest’anno festeggia il suo 25esimo anniversario dalla fondazione.
Per l’occasione sono arrivate autorità civili, politiche, religiose e militari. Tra gli ospiti il ministro dell’Università e della ricerca Anna Maria Bernini, il governatore di Regione Lombardia Attilio Fontana, il prefetto di Varese Salvatore Rosario Pasquariello e il prefetto di Como Andrea Polichetti, il sindaco di Varese Davide Galimberti e il sindaco di Como Alessandro Rapinese, i presidenti della Provincia di Varese Emanuele Antonelli e della Provincia di Como Fiorenzo Bongiasca, i senatori Alessandro Alfieri e Giusy Versace, i deputati Chiara Braga, Stefano Candiani, Maria Chiara Gadda e Andrea Pellicini, l’europarlamentare Isabella Tovaglieri, i consiglieri regionali del territorio, sindaci, Rettori e Prorettori in rappresentanza delle università non solo lombarde.
Il Chorus Insubriae diretto dal maestro Andrea Gottardello e presieduto dalla professoressa Marina Protasoni, al pianoforte il maestro Corrado Greco – direttore artistico delle stagioni di Ateneo –, voce solista il soprano Francesca Lombardi Mazzulli ha allietato la platea con l’Inno d’Italia, l’Inno alla Gioia e l’Inno della Goliardia Gaudeamus Igitur.
Il Presidente Mattarella ha salutato e ringraziato tutti i protagonisti della vita dell’ateneo: «25 anni sono un’età giovanile ma siete una realtà affermata. Innovazione, carattere internazionale e, apertura al territorio ricco di attività produttive vi contraddistinguono. La crisi della civiltà di Huzinga pubblicato nel 1937 parlava della crisi che l’Europa stava attraversando ma sottolineava una via d’uscita grazie all’improbabile che avrebbe consentito di non pensare a una terza guerra mondiale ma a costruire una realtà nuova. E così avvenne con l’Europa. Ma non possiamo solo guardare al passato. L’integrazione va costruita giorno per giorno perché mutato le condizioni. Malgrado affiorino illusioni per tornare a un tempo che non c’è più dobbiamo lavorare allo sviluppo per affrontare le sfide che abbiamo davanti a partire dai cambiamenti climatici.Impegni che nessuno stato può affrontare da solo. Cinque anni fa abbiamo ricordato i 60 anni dal Trattato di Roma e ho fatto un invito al Quirinale con una provocazione: l’Europa si divide in due, i paesi piccoli e quelli che non hanno ancora capito di esserlo. Dopo esser stati per secoli un continente di guerra siamo passati a un’epoca di pace e sviluppo. Il futuro è dei giovani. Auguri e buon anno accademico».
A fare gli onori di casa il Rettore dell’Università dell’Insubria Angelo Tagliabue che ha aperto l’anno accademico: «Noi mettiamo gli studenti al centro del nostro impegno. La ricerca dà slancio al nostro ateneo. Insieme alla didattica ci ha permesso di raggiungere grandi risultati. Ci impegniamo anche nello sviluppo della Terza missione a fianco di soggetti che contribuiscono allo sviluppo del territorio. Entriamo nel 25esimo anno della nostra università con lo slancio e la passione di sempre per realizzare i nostri obiettivi».
IL DISCORSO DEL RETTORE DELL’UNIVERSITÀ DELL’INSUBRIA ANGELO TAGLIABUE
Ha poi preso la parola Anna Maria Bernini, ministro dell’Università e della Ricerca: «Varese è una città dalla vocazione europea. La nostra Costituzione parla di principi ma la parola giusta è valori, devono essere condivisi per aumentare quanto fatto. I saperi danno forma alla nostra realtà per programmare un futuro diverso per garantire ai giovani opportunità. Dobbiamo dare più forza all’Università. L’offerta formativa deve dare gli strumenti migliori per affrontare una società in continua evoluzione. Voi giovani sarete artefici del cambiamento. Le complessità si possono solo riconoscere, studiare, mai banalizzare. Gli atenei sono un presidio di cura e il rapporto con i territori portano sviluppo. Sono le antenne per uno scambio con i soggetti che agiscono. L’Insubria ha una posizione eccellente per tasso di occupabilità. Altrettanto importanti i progetti condivisi con altre istituzioni. Promuove temi di sostenibilità con altri atenei. In 25 anni avete ottenuto grandi risultati e vi faccio auguri per altre candeline e per accendere sogni nei vostri studenti. Per questo vi appoggerò».
Vincenzo Salvatore, ordinario di diritto dell’Unione Europea al corso di laurea di Economia ha tenuto la Lectio Magistralis dal titolo dall’Europa del Diritto all’Europa dei Diritti improntata alla storia e al futuro: «Le parole del passato sul’Europa hanno una grande attualità a distanza di decenni di lavori. L’Italia ha avuto un ruolo centrale nello sviluppo della comunità europea. L’Europa del diritto ci ha visti protagonisti. Un cammino che porterà nel 1992 al trattato di Maastricht. Il percorso è passato da ragioni solo economiche a quelle civili. I giovani danno per scontate alcune conquiste della “generazione Erasmus” che hanno portato 600mila ragazzi italiani a fare esperienze in altri paesi. La Carta dei diritti è fondamentale per lo sviluppo del continente. Il baluardo della democrazia per ogni persona. Dall’Europa del diritto siamo passati all’Europa dei diritti. La perdita di credibilità della UE rende più deboli gli Stati membri. L’Europa diventerà più forte se i giovani vorranno crederci».
LA LECTIO MAGISTRALIS DEL PROFESSOR VINCENZO SALVATORE
L’intervento di Cecilia Pellicanò a nome del personale tecnico-amministrativo nel consiglio di amministrazione: «In questi anni non ci siamo mai fermati e abbiamo raggiunto risultati con professionalità. Abbiamo contribuito in modo fondamentale per raggiungere gli obiettivi dell’Ateneo. Siamo meno visibili ma corriamo al doppio della velocità per non far mancare competenze ai vari progetti. Il nostro contratto è scaduto nel 2018 e abbiamo tra le più basse retribuzioni del pubblico impiego. Riconosciamo quanto fatto nei nostri confronti dall’ateneo ma ci auguriamo si faccia di più. Abbiamo bisogno di essere gratificati per il nostro impegno».
L’INTERVENTO DI CECILIA PELLICANÒ
Margherita Crespi, rappresentante degli studenti in Senato Accademico: «Grazie al sostegno dei docenti e del personale amministrativo stiamo risolvendo i problemi della carenza degli spazi. Ci stiamo impegnando per lo sviluppo del piano strategico. Siamo tra i migliori atenei per l’occupabilità».
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