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Restiamo umani

Riceviamo e pubblichiamo la lettera della Associazione per la pace e la convivenza di Sesto Calende sul caso Aquarius

Migranti - Nave Aquarius

Riceviamo e pubblichiamo la lettera della Associazione per la pace e la convivenza di Sesto Calende sul caso Aquarius

Vogliamo che l’Italia resti umana.
Che non chiuda i porti. Che rispetti la legge del mare, le norme internazionali sul soccorso marittimo e il diritto alla vita . Che ricordi la propria storia di paese di emigrazione e la propria civiltà umanitaria.

Perché scaricare sui migranti tutte le nostre paure e preoccupazioni ? Stanno peggio di noi. Soprattutto le donne e i minori, facili vittime delle violenze che accompagnano le loro rotte e delle avversità di viaggi insicuri. E’ la mancanza di flussi migratori legali e di entrate regolari e di corridoi umanitari che costringe alla clandestinità, che diventa un grosso affare per milizie senza scrupoli, scafisti e simili.

Sono soprattutto i governi xenofobi che rendono più difficile una revisione degli accordi europei per politiche di accoglienza più efficaci e condivise. Guerre, povertà, disuguaglianze aumentano, i cambi climatici inducono siccità e carestie: le migrazioni non si fermano. I muri, i confini sbarrati, i porti chiusi non cambiano la realtà del terzo millennio, ma causano ulteriori morti e sofferenze.

Anche i mezzi di comunicazione aiutano le chiusure, se non forniscono dati oggettivi ma enfatizzano paure pregiudizi generalizzazioni. La vita migrante non è una pacchia, le ONG impegnate nei salvataggi in mare non sono loschi affaristi, le cooperative non sono per definizione imbroglione. Queste sono semplificazioni per rimuovere le proprie responsabilità istituzionali e eventuali sensi di colpa.

Che cosa stiamo dicendo alle giovani generazioni? Che il nemico è chi sta peggio di noi? Che non trovano lavoro dopo gli studi perché i lavoratori migranti sono ipersfruttati in nero ai margini della nostra economia? Che i diritti umani non sono per tutti? Che la solidarietà umana è un’opzione ? Senza punti di riferimento etici, (e con richiami alla razza) la politica può degenerare… e la storia europea e italiana ce lo ha già dimostrato.

Vorremmo sia “aiutarli a casa loro” con la cooperazione internazionale, sia accogliere dignitosamente chi arriva, continuare a salvare chi naufraga, tenere aperti i porti, costruire un’Europa non solo finanziaria ma capace di includere e di collaborare, e restare umani.
Per concludere, prendiamo a prestito le parole di don Ciotti, presidente di Libera, che sempre ci ricorda che i nemici del bene pubblico sono corruzione, evasione fiscale, aumento delle disuguaglianze, criminalità organizzata:

“Davanti a questi fatti drammatici (v. nave Aquarius) provo tanta nostalgia di umanità, stiamo parlando di persone. Resistere oggi significa esistere. Non limitarsi ad assecondare il corso della storia ma assumersi la responsabilità di deviarla quando vediamo che sta prendendo una direzione contraria alla libertà e alla dignità delle persone e alla loro speranza di giustizia”. “L’immigrazione non può essere reato perché non può essere reato la speranza delle persone”.

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