Palazzo Verbania e la “maledizione del power point“
La segnalazione di una lettrice che lamenta tra il serio e il faceto alcuni problemi tecnici durante le lezioni dell'Università Popolare di Luino
Gentile redazione,
anche quest’anno lo storico palazzo Verbania sul lungo lago di Luino ospita le lezioni dell’università Popolare, che hanno avuto inizio nel mese di ottobre. Più di ottanta iscritti riempiono regolarmente lo splendido salone delle conferenze che era un tempo la lussuosa e panoramica sala ristorante dell’hotel Kursaal. La nuova stagione didattica presenta però delle novità impreviste che stanno mettendo a dura prova l’attempato uditorio. I volonterosi docenti si presentano con le loro interessanti lezioni, preparate generalmente con supporto PowerPoint, e come consuetudine parlano alla platea commentando le immagini proiettate sullo schermo alle loro spalle. Niente di complicato o avveniristico naturalmente. Da almeno vent’anni le conferenze in tutto il mondo si fanno così, utilizzando questi noti supporti tecnici. Orbene quest’anno gli studenti assistono ad eventi sconcertanti ed inconsueti. Lo speaker si interrompe, ripete, si ferma, si lamenta. La sua voce rimbomba beffardamente sdoppiata dal sistema di amplificazione. Prova disperatamente a declamare ad alta voce senza microfono, non considerando però l’ampiezza del locale e l’età media molto avanzata dei presenti, che cominciano ad agitarsi lamentandosi di non sentire.
Poi improvvisamente il rumoroso brontolio della platea si trasforma in esclamazioni di sorpresa e divertiti risolini. Il docente si ferma perplesso non comprendendo la ragione di quelle reazioni (nella foto, il film La casa stregata, 1982, con Renato Pozzetto).
Fissando l’auditorio non può vedere che alle sue spalle la proiezione sul tecnologico schermo si è improvvisamente spenta e quest’ultimo con silenzioso automatismo si arrotola verso il soffitto. Dopo un certo tempo tra l’imbarazzo generale il proiettore si riavvia e come per incanto lo schermo si srotola consentendo la ripresa della lezione. Ma è questione di pochi minuti e beffardamente l’infausto evento si ripete. Dopo vari arresti e riprese di questo tipo, lo sconcerto generale viene sostituito da una fantozziana rassegnazione. La platea tenta di seguire in qualche modo la lezione svolta con le volonterose improvvisazioni del professore, che sommessamente richiede di provare ad immaginare quello che si sarebbe visto proiettato. Alcuni studenti ben informatizzati, nonostante l’età, cercano freneticamente sullo smart phone immagini che riguardino quello che il docente sta tentando di spiegare, altri mugugnano, altri scoraggiati dal volume insufficiente discorrono tra loro di argomenti non attinenti, altri ancora preparano sommosse ed azioni dimostrative da realizzarsi immediatamente contro il comune, responsabile dell’organizzazione e degli apparati messi a disposizione.
Quanto sopra descritto non è stato un episodio isolato, ma purtroppo è divenuto la consuetudine di questa nuova stagione didattica. Che ci sia una arcaica maledizione lanciata da uno studente che in passato si è visto rifiutare l’iscrizione per il suo carattere troppo esuberante? O forse più realisticamente i responsabili dell’amministrazione comunale, che mette a disposizione la sala conferenze e gli apparati tecnologici per questa attesa e meritoria iniziativa, dovrebbero prestare più attenzione e cura affinché le lezioni possano svolgersi in modo corretto e soddisfacente, intervenendo tempestivamente per rimediare ai vistosi problemi tecnologici che inficiano pesantemente la riuscita dell’evento.
(lettera firmata)
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