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Cena a palazzo tra Chagall e Missoni

A Sesto Calende, una proposta alternativa per trascorrere serate esclusive con cene, visite e attività di gruppo, sia per privati che per aziende

Chagall Missoni

La mostra “Sogno e Colore”, curata da Luca Missoni e aperta fino al 31 dicembre al palazzo Comunale di Sesto Calende, da oggi sarà disponibile per trascorrere serate esclusive con cene, visite e attività di gruppo, sia per privati che per aziende.

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Dall’inaugurazione dello scorso 20 ottobre l’esposizione ha riscontrato un grande successo di pubblico, arrivando a contare 1.500 visitatori in pochi giorni. Contattando l’ideatore e organizzatore, Raffaele Vergine al numero 346 6413986 o scrivendo all’indirizzo mail rvergine.fr@staffsgarbi.it, oppure la promoter per le aziende locali, Samanta Francese al numero 349 2400037 (f.samanta@email.it), si potranno prenotare visite guidate con biglietti di gruppo a prezzi ridotti e orari diversi da quelli della normale apertura al pubblico (da martedì a venerdì 10.30-12.30 e 14.30–18.00; sabato e domenica 10.30–18.00), laboratori didattici per studenti e famiglie, corsi di lavoro a maglia, corsi di pittura all’acquerello e lezioni di patchwork, nonché attività di team building per dipendenti con il supporto dell’agenzia specializzata in formazione aziendale Top Active di Laveno. Tutte queste attività potranno concludersi con suggestive cene da organizzare nelle sale del Palazzo Comunale, con menù ideati dallo chef Simone Zambon del Ristorante MoMa di Sesto Calende.

“Siamo orgogliosi del successo che la mostra sta ottenendo. Ad oggi abbiamo avuto un numero di visitatori ben oltre le più rosee aspettative – Afferma Marco Colombo, Sindaco di Sesto Calende – Con queste nuove attività che mettiamo a disposizione dei gruppi di privati e delle aziende puntiamo a moltiplicare il numero di presenze e a far conoscere la nostra città e il nostro territorio, trasformandolo in un punto di riferimento per tutta la Lombardia”.

La mostra sarà a Sesto Calende fino al 31 dicembre 2016 e porta in scena il singolare confronto tra Marc Chagall e Ottavio Missoni, incentrandosi sulle tematiche del sogno e del colore. L’esposizione è ospitata dal Palazzo Comunale di Sesto Calende, nell’area del Museo Archeologico, riallestito per l’occasione.

L’esposizione, a cura di Luca Missoni con la direzione artistica di Sara Pallavicini e Giovanni Lettini, è promossa dall’Assessorato a Culture, Identità e Autonomie della Regione Lombardia, grazie all’Assessore Cristina Cappellini, che l’ha inaugurata, e vede il patrocinio della Città di Sesto Calende in collaborazione con la Fondazione Ottavio e Rosita Missoni.

Il progetto di accostare Ottavio Missoni, figura legata al territorio che ospita la mostra, e Marc Chagall è cresciuto su alcuni punti di comunanza tra i due personaggi e le loro opere. Entrambi esuli, i protagonisti dell’esposizione sono accomunati da una vita trascorsa lontano dal proprio paese di origine.

Marc Chagall, nato da famiglia ebrea nel 1887 a Vitebsk, dopo aver acquisito la cittadinanza francese fu costretto a trasferirsi a causa delle persecuzioni naziste negli Stati Uniti. La memoria delle proprie origini e in particolare della propria infanzia nella Russia rurale saranno, però, sempre una presenza importante nelle sue opere.

Ottavio Missoni, nasce nel 1921 a Ragusa di Dalmazia e trascorre l’adolescenza a Zara, allora parte del Regno d’Italia, prigioniero di guerra in Egitto per quattro anni è poi esule a Trieste con la famiglia fuggita dalle persecuzioni etniche. Del suo lavoro dice: «Il colore è parte integrante del mio DNA. Dalla Dalmazia e da Ragusa ho portato con me i blu, che profumano d’oltremare, e i rossi aranciati dei tramonti sull’Adriatico; i gialli caldi screziati d’ocra e marrone parlano di rocce e sabbie, lambite, rimescolate ed erose dalle onde. Non possono mancare i neri, che amalgamano. E poi il viola, mio colore prediletto, in tutte le sue sfumature. Se si guarda bene c’è sempre, anche se non compare a prima vista».

Entrambi furono creatori di atmosfere cromatiche sognanti. Queste, nella produzione di Chagall richiamano il tono della favola e in quella di Missoni “…compongono – come commenta Enzo Biagi – qualcosa che eccita, come certe musiche, la possibilità di un viaggio in uno spazio sconosciuto».

Tra le opere esposte di Chagall, tavole dal ciclo della Bibbia e litografie dalla serie dell’Esodo, esemplari, per tecniche e tematiche, della poetica del pittore; di Missoni sono esposti arazzi patchwork, tessuti e disegni, in particolare studi cromatici e compositivi.

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Pubblicato il 21 Novembre 2016

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