L’annoso problema, senza soluzione, delle code sulla Statale tra Cannobio e frontiera
L’annoso problema, senza soluzione, delle code sulla Statale tra Cannobio e frontiera
CANNOBIO – Con la bella stagione il problema delle code sulla Statale 34, tra il centro di Cannobio e la frontiera, si ripropone uguale a se stesso, tra l’impazienza dei frontalieri e le esigenze dei pedoni che legittimamente devono attraversare. Spesso l’insofferenza per questa condizione – che significa rimanere in coda quando si vorrebbe in fretta tornare a casa dopo una giornata di lavoro – si esprime più o meno fantasiosamente attraverso i social network, dove, ad esempio si chiede ai vigili di Cannobio di raggruppare i pedoni per far sì che non rallentino il traffico passando alla spicciolata. Ma il problema, tuttavia, non è facilmente risolvibile. «C’è una questione di fondo – spiega il sindaco di Cannobio, Giandomenico Albertella – ed è la presenza di tre attraversamenti pedonali lungo duecento metri. Uno in piazza Angelo Custode, uno davanti San Vittore, l’altro alle ‘4 strade’; per risolvere la questione andrebbero presidiati tutti e tre, e questo è impossibile, non abbiamo abbastanza vigili per poterlo fare (il Comune dispone di sei uomini in turni da 2 ndr). Purtroppo ci sono esigenze diverse che non si conciliano. Da parte dei pedoni mi arriva la richiesta di un semaforo a chiamata, che è l’esatto contrario di quel che servirebbe per rendere più fluido il traffico. Ovviamente non ci penso proprio a collocarlo. Mi appello alla pazienza e alla tolleranza delle persone, non si può fare diversamente”. Per meglio dire la soluzione c’era, fu messa in progetto all’inizio degli anni 2000, ma poi fu scartata per non rischiare l’insurrezione popolare: si trattava della famosa galleria che, attraversando la montagna, bypassava il centro di Cannobio, portando direttamente dalla frazione Sant’Agata a oltre l’abitato. “Se non avessero ostacolato il progetto in ogni modo, oggi non saremmo qui a parlare ancora di questa cosa – chiosa Albertella -. Ci fu anche una raccolta di firme, più di mille persone dissero ‘no’ – conclude il sindaco con rammarico -. Non avremmo risolto il problema della sicurezza, ma quello del traffico sì”.
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