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Il consigliere ciclista Rabaini pedala nella storia della Grande Guerra

Il consigliere ciclista Rabaini pedala nella storia della Grande Guerra

VERBANIA – Ci sarà anche il consigliere comunale verbanese Patrich Rabaini, domenica 3, a Verona alla partenza del tour della memoria “Dove si è fatta l’Italia. In bicicletta nei luoghi della grande guerra”. Pedalerà, insieme a due compagni d’avventura verbanesi, insieme a molti altri cicloamatori di tutta Italia fino all’arrivo dell’ultima tappa, mercoledì 6 a Trieste. Rabaini, ieri in municipio alla presentazione della sua partecipazione, è stato designato “portacolori” non solo di Verbania ma anche di Cambiasca e Ornavasso che hanno deciso di patrocinarlo. “A Verbania – così Silvia Marchionini – c’è il mausoleo che ospita le spoglie del ‘generalissimo’ Luigi Cadorna, comandante in capo nella prima parte del conflitto. Personaggio controverso oggi ma che lega il nome della nostra città al conflitto. Insieme a quello dei molti giovani di allora che, anche da qui, andarono a morire al fronte senza capirne, e forse nemmeno saperne, le ragioni. Da Cadorna ha preso il nome anche la linea difensiva che passa dalle nostre montagne”. “Da noi – ha commentato Claudio Liera (Cambiasca) – la linea difensiva Cadorna non passa. Però ho ritenuto di appoggiare l’impresa di Rabaini perché onora la memoria dei nostri giovani di allora”. “L’impresa di Patrich – ha concluso Filippo Cigala Fulgosi (Ornavasso) – la linea Cadorna, che allora non si chiamava così, passa. Per fortuna, non servì per quello che era stata concepita perché la neutralità svizzera non fu violata ed è rimasta come un’importante testimonianza storica che noi cerchiamo di valorizzare. Proprio l’’impresa di Patrich mi suggerisce un’idea. Non un tour in bicicletta ma un trekking a tappe che potremmo proporre l’anno prossimo, in coincidenza con il 100mo anniversario della fine della guerra, Non m’è mai piaciuto commemorare l’inizio dei conflitti. Meglio, molto meglio, ricordarne la fine”.

A Claudio mi lega un passato comune sui pedali – ha commentato Rabaini – con Filippo abbiamo collaborato in altri ambiti (sono entrambi avvocati del foro di Verbania, ndr). Con Silvia può nascere una nuova collaborazione. Pedalare nei luoghi della prima guerra mondiale è un modo di rendere onore ai giovani di allora e anche alla bicicletta, allora mezzo comune negli spostamenti dal fronte alle retrovie e viceversa” .

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Pubblicato il 01 Settembre 2017
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