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Le Poste dovranno riattivare il servizio nei sei uffici aperti a giorni alterni, ma manca il personale

Lo evidenzia il sindacato SPL CISL

Le Poste dovranno riattivare il servizio nei sei uffici aperti a giorni alterni, ma manca il personale Lo evidenzia il sindacato SPL CISL

Salutata da politici, amministratori e sindacati come un successo, la sentenza del TAR Piemonte che sancisce la riapertura tutti i giorni degli uffici postali di Antrona, Macugnaga, Premeno, Bee, Cossogno e Miazzina pone ancora problemi dal punto di vista organizzativo. La sentenza diventa operativa in questi giorni, e l’impegno preso dal tavolo di regia provinciale convocato a Domo venerdì passato (presenti: Borghi, Costa, Reschigna e i sindacati) è di tornare a riunirsi  entro fine mese per fare il punto su tutti i servizi.
La rappresentante di SLP CISL, Liliana Righi, pur plaudendo al successo ottenuto in tribunale, non nasconde alcune perplessità e intanto riconferma lo sciopero degli straordinari e delle prestazioni aggiuntive dal 5 al 29 settembre. Sciopero motivato col disinteresse mostrato a livello locale da Poste Italiane per i problemi del servizio sul territorio. Ma andiamo con ordine. Il primo punto critico evidenziato da Slp CSIL è come assicurare “il servizio in tutti gli  UP del VCO causa la carenza di oltre il 20% di operatori di sportello-monoperatori ( – 45 con gli ultimi esodi)”.
Il dato positivo è che è previsto «il potenziamento dei centri di recapito di Domodossola e Intra mentre quello di Omegna verrà potenziato “secondo i flussi”, è la prima volta da anni che Poste potenzia invece di dismettere posti di lavoro e servizi, facendo ben presagire il possibile avvio di una vera politica assunzionale e relazioni industriali nuove e positive.

Tuttavia, oggi, nella Regione Piemonte nulla è cambiato, anzi, l’Azienda nella sua espressione Regionale – prosegue Righi – , è stata più che sorda alle nostre rimostranze, ha addirittura negato l’esistenza dei problemi da noi sollevati, rispondendoci con argomentazioni assolutamente di forma se non addirittura ridicole. Quindi, come SLP CISL con SLC CGIL ,abbiamo reiterato lo sciopero delle prestazioni straordinarie ed aggiuntive», commenta la sindacalista che aggiunge: «Anche nel VCO la nostra posizione è estremamente critica verso i vertici locali che territorialmente negano le grandi criticità esistenti e continuano imperterriti a vessare i lavoratori.  Durante  le assemblee da noi fatte nel mese di agosto, girando  gli uffici postali da Cannobio a Varzo, è stato confermato il quadro di vessazione da noi denunciato nei mesi scorsi verso i lavoratori, con punte di  controllo in tempo reale del metodo di lavoro e i tempi di lavoro inaccettabile per le leggi vigenti. Prima azione che chiediamo è il rispetto dei lavoratori e del denaro di Poste mettendo mano a distacchi che hanno del folle, un impiegato applicato a Varzo deve andare per le 8.00 a Formazza fare un passaggio di cassa e partire per aprire uno sportello a Omegna … Chi conosce il territorio capisce che ciò nemmeno si deve pensare perché  si sperequano risorse umane e economiche e si aumenta il rischio in itinere».   

E infine una nota per l’ufficio postale di Carciano di Stresa, che è chiuso, e per il quale il Tar ha respinto il ricorso. la sindacalista afferma l’intenzione di attivarsi per avere almeno sportello avanzato per due giorni settimana (mercoledì e sabato per le seconde case).

 

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Pubblicato il 04 Settembre 2017
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