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E’ mistero sull’origine della radioattività riscontrata nei cieli di mezza Europa

In Piemonte Arpa rileva quatità di Rutenio minime, e non nocive

E’ mistero sull’origine della radioattività riscontrata nei cieli di mezza Europa In Piemonte Arpa rileva quatità di Rutenio minime, e non nocive

La rete di monitoraggio della radioattività ambientale di Arpa Piemonte, ha rilevato nell’aria la presenza dell’isotopo radioattivo Rutenio-106 (Ru106) in quantità molto modeste.

La concentrazione di Ru106 misurata nel particolato atmosferico riferita ad un campionamento effettuato dal 28 settembre al 3 ottobre, è risultata pari a 0.9 mBq/m3; valore leggermente inferiore a quelli già rilevati nello stesso periodo dalle reti del Sistema Nazionale di Protezione Ambientale (SNPA), nelle regioni Lombardia e Friuli Venezia Giulia, e da laboratori europei in Repubblica Ceca, Austria, Svezia, Polonia e Svizzera.
Il dato fornito da Arpa Piemonte, analogamente a quello prodotto da altri laboratori, si riferisce ad analisi effettuate su più filtri giornalieri in quanto la misura relativa ad un solo filtro giornaliero non consente di raggiungere una sensibilità sufficiente a rilevare le piccole concentrazioni di Ru106 presenti nel particolato atmosferico.

Tali concentrazioni di radioattività non rappresentano alcun rischio per la popolazione e l’ambiente.

Il Ru106 è un isotopo radioattivo artificiale prodotto anche nei processi di fissione e utilizzato in medicina per il trattamento di alcuni tumori oculari. L’assenza di altri prodotti di fissione esclude come causa della contaminazione un incidente a centrali nucleari. E’ pertanto probabile che l’origine della rilevazione di tale radioisotopo sia attribuibile ad impieghi di tipo medico. Come afferma l’Ispra (Istituto protezione ambiente) «Le concentrazioni di radioattività misurate non sono rilevanti dal punto di vista radiologico. Esse sono tuttavia indice della presenza di un’anomalia radiometrica della quale occorre identificare l’origine».
Intanto, dai dati provenienti dai diversi laboratori italiani ed europei l’origine della contaminazione potrebbe essere localizzata nell’Europa centro orientale.

Arpa Piemonte informa che continuerà a seguire l’evolversi della situazione intensificando le misure radiometriche effettuate sul particolato atmosferico e mantenendosi in contatto con la rete nazionale del SNPA.

 

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Pubblicato il 06 Ottobre 2017
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