Frana Cannobina: tre mesi di lavoro e 830mila euro di spesa. Albertella: comuni lasciati soli
Quantificati i danni, ma non si sa quando potranno partire i lavori per l'incertezza dei finanziamenti
Frana Cannobina: tre mesi di lavoro e 830mila euro di spesa. Albertella: comuni lasciati soli Quantificati i danni, ma non si sa quando potranno partire i lavori per l’incertezza dei finanziamenti
VERBANIA – 830mila euro e tre mesi di lavoro. E’ quanto serve per ripristinare la sicurezza e la viabilità sulla provinciale della Val Cannobina, interrotta, da sabato mattina per una frana di oltre 500 metri cubi precipitata all’altezza di Ponte Falmenta. Le cifre sono state fornite dal geologo della Provincia, Maurilio Culuccino nel corso del tavolo tecnico che ha riunito in prefettura sindaci, tecnici, responsabili delle società dei servizi. 550mila euro circa sarebbe l’importo dei lavori. Il rimanente relativo a Iva e spese tecniche. I lavori richiesti consistono innanzitutto in un disgaggio dei materiali in bilico, poi interventi a parete per “chiodare” il costone, la posa di una doppia fila di reti di protezione e quindi, dopo la demolizione e la rimozione del materiale franato, il ripristino del corpo stradale principale. I sindaci di Gurro e Cursolo Orasso, intanto, hanno chiesto la posa di una passerella che bypassando la frana ristabilirebbe, pur con numerosi disagi, il transito verso Cannobio. Per realizzarla occrre almeno un mese.
Restano infatti in sospeso i problemi per i 15 ragazzi che devono recarsi a scuola a Cannobio o a Verbania, soprattutto per i tre studenti delle superiori la soluzione potrebbe essere ospitarli, sentendo la disponibilità di parenti o amici, a Cannobio o comunque oltre la frana. Per mettere a punto le modalità operative, mercoledì mattina si terrà al Comune di Cannobio un tavolo tecnico cui prenderanno parte anche rappresentanti dell’ufficio scolastico provinciale e di Vco trasporti. Intanto il deputato Enrico Borghi, presente all’incontro, ha ribadito l’intento di richiedere, tramite la Regione, alla Protezione civile nazionale la dichiarazione dello stato di calamità. Cosa che consentirebbe di ottenere in tempi relativamente brevi, i fondi necessari.
LA RABBIA DI ALBERTELLA
“Spero proprio di essere smentito dai fatti – commenta amaro il sindaco di Cannobio, Giandomenico Albertella – ma non sono troppo ottimista che la via prospettata da Borghi possa essere quella risolutiva. Se così fosse lo Stato dovrebbe richiamare un’emergenza al giorno, viste le tante situazioni critiche che si verificano sul territorio nazionale. Chi ha il dovere di rispondere in quanto ente proprietario è la Provincia. Peccato che non abbia neppure approvato il bilancio di previsione e che non può spendere neanche un euro. Tra un mese sarà inverno e non sappiamo neppure chi possa attivare il piano di sgombero della neve. Come al solito – conclude Albertella – chi ci rimette sono sempre i cittadini dove nessun ente è in grado di offrire una risposta o un sostegno economico. Restano solo i Comuni a cercare di alleviare i disagi”. Il presidente della Provincia, Stefano Costa, anche lui al tavolo, ha assicurato che già domattina è previsto in Regione un incontro per formalizzare il passaggio di competenze delle strade provinciali ad Anas. Ma non si può tralasciare il fatto che nei mesi scorsi Anas aveva rifiutato di prendersi in carico la Cannobina, accettando solo la 229 e la SP dell’Anzasca.
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