La Lega verbanese chiede la testa di Sau, la difesa: concedere patrocini non è un obbligo
Il 6 novembre il GUP deciderà se ci sarà processo per abuso d'ufficio o no
La Lega verbanese chiede la testa di Sau, la difesa: concedere patrocini non è un obbligo Il 6 novembre il GUP deciderà se ci sarà processo per abuso d’ufficio o no
VERBANIA – La richiesta di un PM solleva un caso politico a Verbania. L’assessore Laura Sau, accusata di “abuso d’ufficio” dovrebbe dimettersi e il Comune costituirsi parte civile, tuona la Lega Nord con un comunicato nel quale il segretario cittadino Roberto De Magistris e il consigliere Stefania Minore annunciano per le prossime ore l’invio di una richiesta formale “affinché la Giunta si costituisca parte civile nel processo”. Processo che, occorre chiarire, al momento non è altro che una eventualità. Sarà infatti il GUP, Elena Ceriotti, il 6 novembre prossimo, a dover decidere se esistono gli estremi per un rinvio a giudizio di Sau.
Ma andiamo con ordine, il fatto che vede l’assessore all’Ambiente della giunta Marchionini nell’occhio del ciclone è il mancato patrocinio del Comune all’associazione “Amici degli animali” per la manifestazione “Amico cane” del settembre 2016, manifestazione che tradizionalmente si svolgeva al parco Robinson. I rapporti tesi (eufemismo) con l’associazione per le questioni inerenti la gestione del canile, rapporti che hanno portato a una serie di querele incrociate per diffamazione e che sono oggetto di altri procedimenti, avevano portato l’assessore a rispondere alla richiesta di patrocinio con una e-mail che si concludeva con le parole: “Chiedeteci scusa per le tonnellate di insulti, e poi decideremo”. Da qui la denuncia per “abuso d’ufficio” da parte dell’associazione animalista rappresentata dalla presidente Loredana Brizio. Abuso d’ufficio che è un reato anche grave, punito con la con la reclusione da uno a quattro anni e che si configura quando un pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio intenzionalmente procura a sé o ad altri un ingiusto vantaggio o arreca ad altri un danno ingiusto.
«Sono molto fiduciosa che il GUP saprà valutare attentamente la situazione», commenta l’avvocato dell’assessore, Maria Grazia Medali. Dove se da un lato il PM fonda la sua accusa sul fatto che negli anni precedenti il Comune aveva garantito il patrocinio; la difesa porta avanti due profili: uno è quello di legittimità, dove la concessione dei patrocini è prerogativa del sindaco e non degli assessori, dunque Sau non aveva il potere di negare o concedere il patrocinio; ed un profilo, per così dire di opportunità, dove il senso del patrocinio è la condivisione politico-amministrativa di una iniziativa. Dunque la condivisione è discrezione di una giunta, non può essere un obbligo.
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