L’Alta via del Lago Maggiore come volano di sviluppo
Dal lago d'Orta alla Vigezzo, un progetto di turismo escursionistico vicino al completamento
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L’Alta via del Lago Maggiore come volano di sviluppo Dal lago d’Orta alla Vigezzo, un progetto di turismo escursionistico vicino al completamento
VERBANIA – L’Alta via del Lago Maggiore e del Lago d’Orta è stata concepita come "trampolino" di lancio per un'economia montana diversa da quella agro silvo pastorale tramontata attorno alla metà del secolo scorso. Ne ha parlato, ieri al convegno “Ritornare a vivere e lavorare in montagna” al teatro “Il Maggiore”, Arianna Coretta dell’associazione “Terre Alte”. In pratica è già stata interamente tracciata. Mancano solo tre interventi a Pian Nava, Caprezzo e al Monte Carza. Al Lago Maggiore, da Orta si arriva valicando il Mottarone. Si scende a Baveno da dove si si può raggiungere in treno Fondotoce. Da qui si sale a Bracchio di Mergozzo e di prodrgue per Cannobio passando dal monte Zeda. L’ultimo tratto, da Cannobio a Re in valle Vigezzo, è il solo dei tre che richiede un buon grado di allenamento e pratica di montagna perché s'incontrano il monte Limidario e il passo del Gridone. Il problema è la ricettività.. Lungo l’itinerario del Lago Maggiore, al momento, ci sono solo due rifugi, quello del Cai Pallanza a Ompio (San Bernardino Verbano) e quello del Cai Verbano di Intra al Pian Cavallone. Tra la Zeda e Cannobio ne verrà costruito un terzo, Valle Intrasche. I rifugi, però, non esauriscono la domanda di ricettività. Il progetto inizia ad interessare operatori privati- S'è fatto avanti, ad esempio, il titolare del camping Lido a Cannero Riviera, disponibile a vendere ai propri clienti un "pacchetto" che comprende gli itiberari dell'Alta via cui s'accede, questa la novità, con i mezzi publbici. La rete sentieristica, questa l'ambisione di Terre Alte, dovrebbe generare una fiiera economica che funga anche da presidio di un territorio sempre più spopolato e a rishcio di calamitò naturale: baite riattate a bad & breakfast e altre attività di nicchia ma in grado di reggersi autonomamente,
La Regione, rappresentata ieri dagli assessori Antonella Parigi (Turismo) e Aldo Reschigna (Bilancio, vicepresidente) è disposta a dare una mano con l’inserimento delle strade d’accesso nella rete delle pedalate assistite (bici elettriche) e la semplificazione normativa per chi vuole ristrutturare baite e riconvertirle a strutture d’accoglienza.
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