Si sottrae ai domiciliari, verbanese denunciato per evasione

Avevano atteso sotto casa per quasi venti minuti, i poliziotti incaricati di accertare che R.R. stesse scontando gli arresti domiciliari comminatigli, ma senza alcun riscontro. Il citofono suonava, ma dell’uomo, un 52enne cittadino italiano, verbanese di nascita e di residenza, non vi era nessuna traccia. Agli agenti non è restato altro da fare che denunciarlo per evasione.

«Il confortevole ambiente domestico e la minore percezione di “vincoli” materiali rispetto al carcere (non ci sono sbarre alla finestra, alti muri di cinta con le vedette, secondini lungo i corridoi) è spesso causa di fraintendimenti per alcuni dei destinatari di questa misura custodiale.– precisano dalla questura –  Per la migliore comprensione della gravità del comportamento illustrato, giova ricordare che l’indagato sottoposto alla misura cautelare in parola è a tutti gli effetti un detenuto: il destinatario della misura è privato della libertà personale cosa che si concreta, non solo, nel divieto di allontanamento dal luogo nel quale i domiciliari devono essere scontati (si chiamano “domiciliari” ma vi si può essere sottoposti  anche in un ospedale, ad esempio, o in una casa famiglia protetta), ma anche nella possibilità (è il Giudice che decide se applicare, o meno, questi ulteriori vincoli e a determinare la loro intensità) di limitare i suoi contatti col mondo esterno vietando, ad esempio, di ricevere persone e di comunicare con altri soggetti, anche tramite telefono o mezzi informatici».