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Verbania ricorda la Grande Guerra e festeggia le Forze Armate

Verbania ricorda la Grande Guerra e festeggia le Forze Armate

VERBANIA – Una piccola folla ha assistito, questa mattina, ala Giornata delle forze armate durante la quale è stato commemorato il 99° anniversario della fine del conflitto 1015-18. “Quasi 3 anni e mezzo di guerra al termine dei quali è stato completato il processo d’unità nazionale – ha ricordato Roberta Carpanese, vice prefetto vicario -. Unità nazionale che sarebbe stata sancita, una trentina d’ani dopo, dalla Resistenza e dalla nascita della Repubblica”. “Ma siamo qui anche – ha proseguito – per ringraziare le forze armate che oggi non svolgono più un ruolo solo militare ma anche sociale. Assistendo le popolazioni colpite da calamità naturali, regolando i flussi migratori che arrivano in Italia”.
La giornata odierna – ha esordito il sindaco, Silvia Marchioniniha un triplice significato. E’ dedicata alle forze armate, ricorda quella che allora fu definita la Grande Guerra e parla anche di noi visto che, in ogni famiglia, c’è stato almeno un morto nel conflitto. Giovani che, nelle loro lettere, manifestavano un unico desiderio, quello di tornare a casa. Giovani che vengono ricordati in molti luoghi della nostra città come questo monumento di Paul Trobetzkoy che raffigura una giovane madre che depone un fiore in memoria del figlio morto in guerra. Monumenti attorno ai quali non dovremmo, come capita spesso, limitarci a passeggiare accanto ma fermarci a riflettere sul dramma per il quale sono stati realizzati”.
Non sono uno storico – ha premesso l'oratore ufficiale, Bruno Lo Duca –, ed è con qualche timore che mi accingo a commemorare l’anniversario che precede, di un anno, il 100 é anniversario della fine della Guerra. Nel ricostruire la storia della mia famiglia, mi sono sorpreso nello scoprire che la mia nonna materna fosse di Udine e mio nonno, mobilitato al fronte durante la prima guerra mondiale, fosse nato in provincia di Gaeta. Le loro nozze furono celebrate al sud. M’è rimasta la curiosità di come fosse potuto accadere, una curiosità che non credo riuscirò a soddisfare completamente. La vicenda dei miei nonni m’insegna anche un’altra cosa. Che, nonostante quella tragedia, quei sacrifici, il mondo sembra non avere imparato la lezione. Le guerra “lampo” sono proseguite e continuano a proseguire fino ai giorni nostri. Oggi non riesco nemmeno a guardare un telegiornale per intero tanti sono i drammi che raccontano”. La mattinata s’è conclusa con la proiezione d’un video realizzato dagli alunni della scuola primaria di Torchiedo.

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Pubblicato il 04 Novembre 2017
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