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Al Castelli due “Bollini rosa” come ospedale attento alla salute femminile

Al Castelli due “Bollini rosa” come ospedale attento alla salute femminile

L’Ospedale Castelli di Verbania ha ricevuto da Onda, Osservatorio Nazionale sulla salute della donna, due Bollini Rosa, uno in più rispetto alla scorsa edizione del bando, sulla base di una scala da uno a tre, per il biennio 2018-2019. I Bollini Rosa sono il riconoscimento che Onda, da sempre impegnata sul fronte della promozione della medicina di genere, attribuisce dal 2007 agli ospedali attenti alla salute femminile e che si distinguono per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie delle donne.

Nell’anno del decennale, sono 306 le strutture ospedaliere premiate: 71 hanno ottenuto il massimo riconoscimento (tre bollini), 183 due bollini e 52 un bollino. Inoltre 13 ospedali hanno ricevuto una menzione speciale per la presenza al proprio interno di un percorso diagnostico-terapeutico dedicato alle donne nell’ambito della cardiologia. La cerimonia di premiazione si è svolta oggi a Roma, al Ministero della Salute.
Per l’Ospedale Castelli era presente il Dott. Alberto Arnulfo, Direttore della SOC Ostetricia Ginecologia dell’ASL VCO in rappresentanza di tutta l’équipe, che ha espresso tutta la soddisfazione sue e dei suoi collaboratori per l’ottimo risultato raggiunto grazie all’impegno e alla professionalità degli operatori.
La valutazione delle strutture ospedaliere e l’assegnazione dei Bollini Rosa è avvenuta tramite un questionario di candidatura composto da oltre 300 domande suddivise in 16 aree specialistiche. Un’apposita commissione multidisciplinare, presieduta da Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, ha validato i bollini conseguiti dagli ospedali nella candidatura considerando gli elementi qualitativi di particolare rilevanza e il risultato ottenuto nelle diverse aree specialistiche presentate.

Tre i criteri di valutazione con cui sono stati giudicati gli ospedali candidati: la presenza di aree specialistiche di maggior rilievo clinico ed epidemiologico per la popolazione femminile, l’appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e l’offerta di servizi rivolti all’accoglienza e presa in carico della paziente, come la telemedicina, la mediazione culturale, l’assistenza sociale. (C.S)

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Pubblicato il 06 Dicembre 2017
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