Il ricordo di Massilmiliano Forgione, il direttore che aprì il carcere a nuovi progetti di reinserimento
A tracciarne un ricordo è il garante comunale per i diritti dei carcerati, Silvia Magistrini
Il ricordo di Massilmiliano Forgione, il direttore che aprì il carcere a nuovi progetti di reinserimento A tracciarne un ricordo è il garante comunale per i diritti dei carcerati, Silvia Magistrini
E' scomparso poco prima di Natale per un infarto che lo ha colpito mentre era al lavoro, nel carcere di Sant'Angelo dei Lombardi, in Irpinia. Massimiliano Forgione aveva 49 anni ed era stato per quattro anni direttore della casa circondariale di Pallanza. Silvia Magistrini, garante comunale dei detenuti ne affida ad un comunicato il ricordo, sottolineando l'importante e pionieristico lavoro di "apertura" compiuto nel carcere di Verbania.
«Ricordare una persona di valore, pur nel lutto di una vita strappata via troppo presto, aiuta il cammino di quanti lo conobbero e di quanti ne possono ritrovare i segni nella quotidiana pratica di lavoro, di volontariato, di attività oltre le sbarre.
OLTRE LE SBARRE per il Direttore Forgione, presente a Verbania nella casa circondariale dall’aprile 2003 a novembre 2007, voleva dire molto, OLTRE era per lui parola autentica,vera perché significava “al di là” , guardando avanti verso un futuro dove le sbarre non si connotavano come separazione o muro di alterità , ma valico da superare per camminare in direzioni diverse.
Cosa può lasciare la memoria di un pugno di anni dentro un sistema carcerario? Moltissimo, nell’opera e nel segno profondo lasciato a Verbania dal suo Direttore di allora.
Quando si immagina il vero recupero delle persone detenute si pensa spesso in prima istanza al lavoro, e questo infatti è stato il percorso coraggioso e lungimirante di Massimiliano Forgione: il primo recupero ambientale, primo e unico nel suo genere, con il lavoro dei detenuti della Casa Circondariale è avvenuto con lui nell’agosto 2004 con la pulizia di sentieri, installazione di tavoli e panchine, nell’area del Parco Valgrande.
Proseguendo poi negli anni successivi sulla stessa linea di indirizzo si sono realizzati altri interventi collocati in specifici progetti (Oltre le mura) con il lavoro di detenuti nella pulizia di spiagge, a Mergozzo, e creazione di murales nella località di Legro sul lago d’Orta.
Il lavoro giusto, a contatto con la natura, nella bellezza dei luoghi segnala l’attenzione a scelte non certo banali, ma di per sé rieducative, secondo precise motivazioni, per la realizzazione di percorsi liberanti nel senso pieno della parola.
E assieme ai luoghi, grande è stata l’opportunità di incontro con le persone, per la costruzione di buone relazioni, per sollecitare forme di attività sociali che si sono svolte poi a favore di anziani con il contributo lavorativo dei detenuti: lavori di verniciatura alla Casa di Riposo di Orta san Giulio, Villa Serena, dove al lavoro vero e proprio si associava l’incontro con gli ospiti della struttura in collaborazione con altre associazioni.
Infine vogliamo ricordare il progetto forse più importante alimentato e voluto dal Direttore Forgione, progetto che ancora è vivo e continua il suo cammino a Verbania: l’inserimento di persone detenute nelle attività dei laboratori di cucina e pasticceria della Banda Biscotti e del ristorante Gattabuia.
L’impegno di Forgione, va ricordato, è sempre stato rivolto alla valorizzazione delle risorse anche nei confronti degli agenti di Polizia Penitenziaria, stimati, valorizzati sul piano professionale e nel rapporto di grande fiducia che intercorreva con il loro Direttore.
Questi sono alcuni dei segni tracciati nel cammino di vita e di lavoro di questa amata e stimata persona. Forse la sua vita così breve ha potuto dispiegarsi proprio nella intensità di un lavoro e di una vocazione profonda, nella concentrazione di una intuizione luminosa le cui tracce forse oggi si possono ritrovare , pur con mille difficoltà, in alcuni dei tentativi di riforma del sistema penitenziario dove – oltre alle regole – vale e serve il piano delle misure umane, degli orizzonti larghi, capaci di leggere il cielo “oltre le sbarre” ».
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