Verbania, bilancio approvato: i sì e i no
Verbania, bilancio approvato: i sì e i no
VERBANIA – L'approvazione del bilancio di previsione 2018, che pareggia a 62milioni e 770mila euro, è stata preceduta in Consiglio Comunale da un lungo (ma neanche poi tanto) dibattimento che ha visto il confronto-scontro tra opposizione e maggioranza, su temi già ampiamente trattati nel corso dell'anno. Per il sindaco (QUI la relazione) è un bilancio che "delinea una prospettiva chiara in direzione di ricomposizione urbana e sociale della città", dove il fiore all'occhiello sono gli oltre 16milioni ottenuti da Roma (Bando periferie) e dall'Europa (Fesr) che consentiranno di dare il via a quegli interventi a lungo attesi e destinati a mutare l'aspetto della città in un'ottica di valorizzazione turistica e culturale. Il secondo lotto del Movicentro; il completamento della ciclabile Suna-Fondotoce; la riqualificazione delle spiagge per un milione di euro; quella di Villa Simonetta e dei due palazzi del Museo del Paesaggio vanno appunto in questa direzione, aggiungendosi a interventi già in itinere come la riqualificazione di Villa San Remigio e del lungolago di Pallanza, ed altri che vedranno luce nel 2019, dal contestato restyling della piazza Fratelli Bandiera alla riqualificazione di Villa Giulia. Per Marco Tartari "Verbania è una delle poche città che investe in cultura, anche nell'ottica dello sviluppo turistico della città". Il capogruppo PD, ha tra l'altro sottolineato gli stanziamenti per il patrimonio di edilizia popolare (375mila euro in tutto); l'incremento di 30mila euro del bilancio partecipato (che passa a 150mila euro), la rivalutazione delle periferie in virtù degli investimenti previsti. Guardando in prospettiva, avvero all'amministrazione che uscirà dalle elezioni del 2019, Tartari assicura che "chiunque arriverà, troverà i conti in ordine e non sarà in difficoltà".
Tutt'altra visione nelle parole delle opposizioni, dove il 5Stelle Roberto Campana ha posto l'accento sulla mancanza d'ascolto di questa amministrazione che dei "55 emendamenti presentati in questi anni, ne ha accolti solo 2, quindi evito di presentarne". Chi ne ha presentati, ma senza trovare accoglimento, è stato Renato Brignone (Sinistra e ambiente) che ancora una volta ha posto l'accento sul mancato coinvolgimento del Consiglio comunale e delle Commissioni nelle decisioni che contano: dal piano urbano del Traffico, alla riqualificazione di quella piazza Fratelli Bandiera: "soldi gettati", per il consigliere. Secondo Mirella Cristina (Forza Italia), il bilancio "non risponde a ciò di cui la città ha bisogno", inoltre manca di un progetto complessivo dove per la capogruppo di F.I semplicemente occorreva muoversi lungo tre direttrici precise: manutenzioni e decoro, recupero del patrimonio storico, valorizzazione della fascia lago evitando "investimenti tanto frammentati".
Stefania Minore (Lega) al voto non ha partecipato, per la consigliera, delle opere annunciate (vedi F.lli Bandiera) non si farà nulla perchè i fondi non arriveranno. Sara Bignardi (Fronte Nazionale) ha invece espresso dubbi su opere che ritiene "sbagliate", come quella riqualificazione di Villa Simonetta "per la quale manca un progetto". Al contrario, l'amministrazione ha trascurato altro, da Villa Giulia, alla manutenzione dei cimiteri. Gran parte dell'intervento di Michael Immovilli (Forza Silvio) è stato invece accentrato sulla mancata riduzione dello gettito fiscale, che per il consigliere potrebbe e dovrebbe essere ben più consistente, così come più consistente dovrebbe essere il piano assunzioni del Comune (5 i nuovi arrivi previsti). Per Damano Colombo, invece "il bilancio ha evidenti difficoltà programmatiche, non si capisce dove va. Per esempio si accenna alla cura dell'immagine della città ma ben poco è stato destinato alle asfaltature, al verde o al decoro urbano".
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