Immovilli-Chifu: la fusione con Cossogno? La soluzione è l’unione dei Comuni
Immovilli-Chifu: la fusione con Cossogno? La soluzione è l’unione dei Comuni
VERBANIA – No alla fusione Verbania Cossogno, sì alle unioni montane e, soprattutto, che si lavori perchè i canoni idrici vadano direttamente ai piccoli comuni. E' in estrema sintesi quanto affermano i consiglieri comunali Michael Immovilli e Adrian Chifu nella loro proposta.
«Inglobare Cossogno con Verbania non può funzionare, anzi potrà essere un danno per entrambi i Comuni – affermano i consiglieri, esponenti del Club Forza Silvio -. Il Comune di Cossogno oltre a perdere la sua autonomia amministrativa, sparirà diventando una località di periferia del Comune di Verbania. Le leggi regionali e le norme premiano anche le specificità montane tramite fondi Statali. Verbania città, con un territorio a valenza lacustre, può e deve rafforzare la sua azione con il mantenimento degli equilibri che in questi anni gli hanno permesso di essere Capoluogo di Provincia, programmando piani strategici territoriali con i Comuni di vicinato lacustri: Ghiffa, Oggebbio, Cannero, Cannobbio, da un lato, Baveno, Stresa, Belgirate dall'altro. Infatti grazie a questa caratteristica territoriale ha ottenuto finanziamenti per la realizzazione della pista ciclabile del Lago Maggiore, da parte della Regione Piemonte con fondi Europei». Tornando a Cossogno, paese piccolo, ma territorialmente è più vasto del territorio di Verbania «la partecipazione alle Unioni dei Piccoli Comuni potrà portare al miglioramento di Comuni che hanno le stese specificità e problematiche di gestione. Si otterrebbero maggiori risorse per progettare e realizzare opere in loco, come la nuova strada di collegamento tra i Comuni di San Bernardino e Cossogno, la riqualificazione degli impianti idrici». Infine, la proposta da avanzare a più alti livelli: «I canoni idrici, ora percepiti solo dalla Regione Piemonte, 18 milioni di euro, dovranno essere acquisiti direttamente dai piccoli Comuni, in proporzione ad una quota territorio/abitante. Sarà così possibile realizzare interventi per lo sviluppo. In un confronto serio e dettagliato – concludono i consiglieri – i vantaggi per i due Comuni saranno evidenti nel mantenimento delle proprie specificità e differenze territoriali».
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