La minoranza provinciale sui canoni idrici: la Regione non sa neppure dova sia il VCO
La minoranza provinciale sui canoni idrici: la Regione non sa neppure dova sia il VCO
VERBANIA – A proposito di canoni idrici, registriamo un intervento della Minoranza Provinciale del VCO : «Secondo quanto appreso dai media la Regione Piemonte ha inserito nel bilancio di previsione uno stanziamento di due milioni e mezzo di euro per il VCO, ma non vi sarebbe un solo euro derivante dai canoni idrici seppure si tratti di risorse generate sul nostro territorio.
In attesa di approfondire l’argomento dati alla mano, non possiamo non ricordare l’ordine del giorno approvato, su iniziativa del Movimento 5 Stelle, lo scorso novembre in cui il Consiglio Regionale impegnava la Giunta ad adottare i necessari provvedimenti per consentire il ristorno totale dei canoni demaniali per l’uso di acque pubbliche al territorio del Verbano Cusio Ossola.
A nostro giudizio, per come scritto, non significava che la Giunta avrebbe riconosciuto in automatico i quasi 18 milioni al nostro territorio. Ci pareva la maggioranza regionale avesse preso del tempo per spostare in là il problema (magari dopo le elezioni politiche) per poi riconoscerne solo una minima parte motivando con la mancanza di copertura. E, purtroppo, così è stato.
Si scrisse che si era andati al sodo e si erano portati ai cittadini i risultati, ma non si sono fatti i conti con una Regione che, spesso, del VCO neppure conosce l’ubicazione.
Del resto le premesse non erano favorevoli: nessuna risposta ai numerosi appelli del Presidente della Provincia, dello stesso colore politico della maggioranza regionale, e il fatto che solo sette mesi prima, correva l’aprile 2017, un ordine del giorno del tutto simile per il riconoscimento di 4 milioni di euro di canoni idrici, proposto dalla Lega e votato favorevolmente da Lega Nord, Forza Italia e Movimento 5 Stelle, fu respinto in aula.
E intanto la Provincia rimane, anche grazie alla nostra Regione, coi suoi problemi: le casse vuote, le strade e le scuole fatiscenti e molti creditori in attesa da anni delle loro spettanze.
Male tempora currunt sed peiora parantur».
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