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1 Maggio a Verbania: sicurezza sul lavoro, la parola d’ordine [FOTOGALLERY]

1 Maggio a Verbania: sicurezza sul lavoro, la parola d’ordine [FOTOGALLERY]

VERBANIA – Sono state 160, c'è chi dice 165 le persone che in questi primi quattro mesi del 2018 sono uscite di casa per recarsi al lavoro e non hanno più fatto ritorno. Questo senza considerare il dato drammatico delle malattie professionali, che continuano a mietere vittime. La sicurezza sul lavoro, le morti sul lavoro anche a Verbania sono state il filo conduttore della manifestazione provinciale organizzata dai sindacati Cgil, Cisl e Uil per il Primo Maggio.
Una piccola folla di lavoratori, politici e amministratori, tante bandiere nel corteo che s'è dipanato tra le vie di Intra per fare ritorno in piazza Ranzoni per i comizi di rito. Il saluto di Vittorio Oberto (UIl), l'intervento di Luca Bartolini (Cgil), quello del sindaco di Verbania, Silvia Marchionini hanno aperto la manifestazione;  poi le testimonianze dei lavoratori di quei settori tra i più colpiti dalle cosiddette "morti bianche": Stefano Piana, operaio in fonderia e Orazio Doninelli, un edile, che ha ricordato come in un anno e mezzo siano state 2 nel VCO le vittime tra i muratori: "Non parliamo di fatalità, erano morti evitabili", ha detto.
L'intervento finale, è stato affidato quest'anno al segretario generale di Cisl Piemonte Orientale, Luca Caretti. Parlando di una ripresa (lieve) che non ha creato nuovo lavoro, Caretti ha evidenziato come la sicurezza sia un tema complesso, dove le sanzioni sono sicuramente utili (a questo proposito Bartolini aveva evidenziato la scarsità di mezzi dell'ispettorato del Lavoro) ma la prevenzione richiede sicuramente azioni congiunte delle istituzioni con le parti sociali. "Serve più coraggio – ha affermato il segretario Cisl – dove i dati ci dicono che le aziende che hanno reagito meglio alla crisi sono quelle che hanno investito in sicurezza e innovazione", elementi che procedono assieme e che parlano di qualità e produttività. Al contrario, s'è visto come con l'abolizione dei voucher sia aumentato il lavoro nero (altro fattore di rischio). Da qui gli appelli allo Stato a non arretrare sui temi del lavoro e alla costruzione di un governo stabile. «Terminata la campagna elettorale – ha aggiunto Caretti – anche la parole d'ordine sono venute meno: il reddito di cittadinanza, la riforma della legge Fornero, la riforma fiscale: di cui non si parla più e che forse ritroveremo al ribasso. Da qui la necessità di riprendere il confronto "senza scorciatoie"». Caretti ha elencato una serie di priorità: la revisione della spesa previdenziale (che è la più bassa d'Europa); la ripresa della commissione per i lavori usuranti, dove vanno ampliate le categorie in elenco (oggi 14); reddito d'inclusione; incentivi alle aziende che investono, innovano e stabilizzano i lavoratori. E un no secco alla flat tax, dove "la riforma del sistema fiscale può essere solo progressiva. Altrimenti, come dimostrano quei paesi dove è stata applicata, la flat si riduce a un taglio dello stato sociale e a una diminuzione delle tasse per i ricchi". «Il tutto è superiore alla parte», con le parole di Papa Francesco, palese invito a rimanere uniti, Caretti ha concluso il suo intervento.          

 

 

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Pubblicato il 01 Maggio 2018
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