Le Frecce Tricolori e la cena delle polemiche
Le Frecce Tricolori e la cena delle polemiche
VERBANIA – La cena delle polemiche. E' quella che l'amministrazione comunale, la sera del 20 maggio scorso, ha offerto al grand hotel Majestic di Pallanza, a conclusione della manifestazione che ha portato a volare sui cieli cittadini le Frecce Tricolori. 80 persone, i piloti e i tecnici impegnati nell'evento, al costo di 50 euro a coperto, per un totale di 4mila euro da liquidare. Pubblicando su FB la determina con relative cifre, il capogruppo di Sinistra Unita Vladimiro Di Gregorio, che già si era espresso contro l'arrivo della pattuglia acrobatica e i 50mila euro di spesa, grida allo "scandalo". Fortemente polemico è anche il consigliere di Comunità.VB, Patrich Rabaini, che afferma: «Al di là della legittimità di tale spesa, forse ammissibile per le sole cariche Istituzionali, non posso che essere critico con la decisione dell’amministrazione. Questa scelta, in un momento di crisi e di riduzione dei costi della Pubblica Amministrazione, è del tutto fuori luogo e in controtendenza. Mi pare – e credo di non essere il solo a pensarlo – che 4.000 euro per la cena di 80 persone siano inopportuni, ineleganti e irriguardosi verso i tanti cittadini che, di fatto, hanno pagato di tasca loro un evento certo non indispensabile. In altre parole, se si vuole offrire la cena di “Gala” a 80 persone lo si faccia pure, ma non con denaro dei cittadini. S’era detto che l’esibizione delle Frecce Tricolori sarebbe costata al Comune circa € 50.000. Ora, se quasi il 10% di tale importo è destinato alla cena di gala, forse bisognerebbe fare qualche riflessione.
E dire che l’Amministrazione comunale ha faticato a reperire i 30.000 euro per rimuovere i detriti del porto affondato nel lontano 2013, o così ci è stato detto. E che ha “rotto” sul Palio Remiero, finito a Omegna, con l’associazione Piazza e Vila per un contributo di poche migliaia di euro. E che spesso ci si lamenta che, per manutenzioni o manifestazioni, le casse sono vuote.
Aggiungo una nota di colore. Poiché la cena di gala è una spesa di rappresentanza, per regolamento (adottato da questa Amministrazione nel 2015), i “soggetti beneficiati” – nel caso di specie gli invitati alla cena – devono essere indicati nominativamente ed allegati all’istruttoria della pratica. Curioso di sapere, come consigliere comunale che svolge una funzione di controllo, chi siano questi 80 invitati, sin dalla mattina di lunedì 21 ho chiesto l’elenco al Comune. Sono passati 5 giorni e non ho ricevuto nulla nonostante i miei reiterati solleciti e nonostante mi sia recato personalmente presso gli Uffici Comunali. Mi è stato detto che l’impiegata comunale che ha l’elenco è fuori ufficio. È singolare che il dirigente non abbia l’elenco, è assurdo che un ente con 200 dipendenti si paralizzi se uno di loro è fuori ufficio, nemmeno in ferie o malattia. Non capisco questo ritardo, anche perché non c’è nulla da nascondere: le immagini della cena di gala e dei suoi partecipanti abbondano sui social network e l’evento è stato ripreso anche dalla televisione locale. Chi riceve un invito e si siede a tavola non fa nulla di male, ma credo che ai verbanesi interessi sapere a chi hanno pagato la cena e quali siano le autorità. Quando lo saprò, Vi informerò».
Non tarda la replica di Silvia Marchionini: «Credo ci fossero 50 persone al massimo..una cena richiesta dal cerimoniale delle frecce non certo dall'amministrazione – dice il sindaco -. I presenti per i 2/3 erano componenti delle frecce. Un momento di fine giornata per ringraziare chi si è impegnato per questa manifestazione bella per la citta',e per mostrare le eccellenze del territorio.Ogni spesa in ambito turistico,se l'occhio è quello pauperista o della polemica ad ogni costo,può essere quasi sempre ritenuta inopportuno,a fronte delle difficoltà delle persone.
Con l'organizzazione pensiamo di rivolgere ai tanti volontari un momento di condivisione come forma di ringraziamento per il lavoro svolto».
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