Vince la causa con Equitalia, viene risarcita…ma il problema ritorna uguale. Il caso su RaiTre
L'avvocato di Federconsumentori Verbania Enzo Iapichino e la contribuente "beffata" lunedì ospiti di Salvo Sottile
Vince la causa con Equitalia, viene risarcita…ma il problema ritorna uguale. Il caso su RaiTre L’avvocato di Federconsumentori Verbania Enzo Iapichino e la contribuente “beffata” lunedì ospiti di Salvo Sottile
VERBANIA – Approda lunedì a Mi Manda RaiTre il paradossale caso che ormai da 4 anni vede Equitalia da un lato ed una cittadina dall'altro, colpevole di aver cambiato casa, ovvero di essersi trasferita nel 2009 da Gattico a Borgomanero. Dettaglio sfuggito a Equitalia, che, non avendo notificato cartella di pagamento e intimazione, pur non potendo farlo ha comunque provveduto a pignorare 1/5 dello stipendio alla cittadina. La signora Anna Brizzi, con il responsabile legale di Federconsumatori Verbania, l'avvocato Enzo Iapichino (foto) saranno ospiti della trasmissione condotta da Salvo Sottile (ore 10 RaiTre) per raccontare il caso che da anni li vede combattere tra carte bollate e processi. Il paradosso è che dopo aver vinto in sede di giudizio ed ottenuto anche un risarcimento, la questione s'è ripresentata uguale nei mesi scorsi. Ma andiamo con ordine.
E' il settembre 2014 Equitalia pignora un quinto della retribuzione mensile alla sig.ra Brizzi. Incredula, per non aver mai ricevuto le cartelle di pagamento, lei va dalla Federconsumatori di Verbania (presso gli uffici della Cgil), intraprendendo la propria lotta con gli avvocati Enzo Iapichino e Antonio Petrongolo.
Nonostante il tentativo di composizione bonaria della lite, Equitalia rifiuta la transazione, continuando quindi nel pignoramento.
I legali intraprendono l’azione giudiziaria presso il Tribunale di Novara a dicembre 2014. Durante la causa emergono negligenze e responsabilità a carico di Equitaia, quali la notifica degli atti presso la precedente residenza di Gattico e nessuna a Borgomanero. Le notifiche erano dunque tutte nulle. Inoltre le cartelle di pagamento non sono mai state depositate in giudizio da Equitalia.
Il giudice Valecchi rileva quindi che Equitalia non aveva diritto di procedere al pignoramento, sia per le errate notifiche, sia per la mancanza delle cartelle di pagamento.
Il procedimento si conclude a novembre 2016 con Equitalia condannata a restituire il capitale pignorato, a pagare tutte le spese processuali, e a risarcire la sig.ra Brizzi di 1.215 euro per aver eseguito il pignoramento senza averne il diritto. La vicenda ha fine a gennaio 2017 quando Equitalia paga tutte le somme per cui era stata condannata.
Decisamente una vittoria, per la signora Brizzi e i suoi legali, ma guai a cantare vittoria. Passano infatti pochi mesi, è il dicembre 2017 e Anna Brizzi riceve, da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione (ex Equitalia), due intimazioni con le quali si richiede il pagamento di due precedenti cartelle che la stessa Brizzi non ha mai ricevuto.
Anche questa volta le due cartelle di pagamento non sono mai state notificate, bensì indirizzate come al solito al vecchio indirizzo di Gattico, e come al solito in parte prescritte.
L’Agente della Riscossione, con queste richieste di pagamento, ha incredibilmente commesso lo stesso errore, con le stesse modalità e con le stesse colpe, già censurati e sanzionati dal Tribunale di Novara. Anna Brizzi si è di nuovo rivolta alla Federconsumatori, e i due legali si sono subito attivati presso il Giudice di Pace di Novara per richiedere l’annullamento del credito. La prima udienza s'è tenuta lo scorso 7 maggio, la seconda sarà il 9 luglio. Neanche a dirlo, per equitalia è tutto regolare.
Afferma l'avvocato Iapichino: «E’ assurdo che siano state commesse le stesse violazioni già sanzionate dal Tribunale di Novara, e a distanza di un anno dal pagamento di quella sentenza. Io e il collega Petrongolo, grazie anche all’importante supporto logistico dell’avv. Nadia Ratti del Foro di Novara, ci siamo attivati immediatamente, impugnando le due intimazioni, richiedendone l’annullamento e il doveroso risarcimento per aver commesso le medesime violazioni. Ovviamente in giudizio depositeremo la sentenza emessa a novembre 2016 e lotteremo affinché la giustizia accerti ancora tali gravi violazioni a danno del contribuente».
«Pensavo che con la sentenza del Tribunale di Novara l’incubo durato due anni fosse terminato, invece mi ritrovo nella stessa identica situazione, e sempre per cartelle che non ho mai ricevuto – afferma Anna Brizzi -. Le richieste di pagamento mi sono arrivate poco prima di Natale e, anche questa volta, ero incredula. Confido nuovamente nella giustizia. La volta scorsa, ancor prima di pagare, ho avuto il coraggio di verificare le loro richieste e di poter così tutelare i miei diritti. Invito i cittadini Italiani, quando ricevono cartelle da Equitalia, a verificare ogni singola richiesta di pagamento».
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