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La Riserva della Biosfera MAB “Ticino Val Grande Verbano” è realtà

Oltre 200 Comuni lombardi e piemontesi sotto il cappello Unesco, una grande presa di responsabilità

La Riserva della Biosfera MAB “Ticino Val Grande Verbano” è realtà Oltre 200 Comuni lombardi e piemontesi sotto il cappello Unesco, una grande presa di responsabilità

Oltre 200 Comuni tra Lombardia e Piemonte e un territorio che raggiunge complessivamente oltre 332.000 ettari di estensione, E’ la fotografia della nuova area Mab “Ticino Val Grande Verbano” all’indomani dell’ampliamento approvato nel corso della 30esima sessione del Consiglio Internazionale di coordinamento (ICC) del Programma MaB che si è concluso il 27 luglio scorso in Indonesia. Il primo step verso la creazione di una Riserva Mab transfrontaliera italo-svizzera. Un importante risultato che premia il lavoro della Riserva della Biosfera Valle del Ticino, insignita di tale titolo dal 2002. Far parte del Mab significa essere parte di un circuito mondiale di luoghi di grande pregio, esempio di sviluppo sostenibile e di rapporto equilibrato tra Uomo e Biosfera. “Il coinvolgimento di nuovi comuni piemontesi nell’area Mab Unesco del Parco del Ticino – Val Grande e Verbano – ha proseguito l’Assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia – è una grande occasione sia per la tutela ambientale di territori di grande pregio naturalistico, sia per disegnare una via verso occasioni di sviluppo sostenibile delle zone interessate, puntando su turismo ed ecologia. La rete Mab in Piemonte si arricchisce così di un altro tassello, con il Parco del Po torinese e il Parco del Monviso. L’auspicio è che queste iniziative siano il volano per il definitivo riconoscimento internazionale di quello scrigno di bellezze naturali che è il Piemonte”. "Il riconoscimento UNESCO della nuova Riserva della Biosfera MAB è un importante traguardo per la salvaguardia e la conservazione della biodiversità dei territori e si pone in linea con le politiche di Regione Lombardia nel trovare il giusto equilibrio tra l’attività antropica e la conservazione della natura e del territorio e la promozione dello sviluppo sostenibile – ha sottolineato l'Assessore all'Ambiente e Clima di Regione Lombardia Raffaele Cattaneo -. La creazione di questa nuova Riserva non presuppone la creazione di nuovi vincoli sul territorio e permetterà un migliore dialogo e sensibilizzazione delle tematiche ambientali già avviato presso le comunità locali. Avrà anche un effetto positivo sulla rete Natura 2000, faciliterà l’avvio di progetti e attività su scala più ampia e in modo più agevole in quanto tutti i siti sarebbero compresi in un'unica area a maggiore tutela. Progetti di questo tipo sono in linea con gli obiettivi MAB e la riserva è quindi da contenitore per intavolare attività e iniziative su ampia scala e per far conoscere meglio i progetti in corso, creare una governance di livello superiore e coinvolgere gli stakeholders del territorio". I due Parchi inclusi nella nuova Riserva Mab – il Parco nazionale della Val Grande e il Parco del Campo dei Fiori – costituiranno, insieme a quelle già riconosciute nella Valle del Ticino, le core zone ( aree dove le attività umane sono limitate e si perseguono come obiettivi prioritari la tutela e la conservazione durevole degli habitat naturali e delle comunità) e le buffer zone (aree che circondano o confinano con quelle centrali, dove si possono realizzare sole attività compatibili con gli obiettivi della conservazione tra cui l’educazione ambientale, l’ecoturismo, il monitoraggio e la ricerca scientifica). “Questo titolo di eccellenza attribuito – ha commentato Gian Pietro Beltrami, Presidente del Parco Lombardo della Valle del Ticino – è un attestato che ci colloca come punto di riferimento a livello internazionale. Un 'titolo' di cui le nostre Regioni possono andare fiere, perché dimostra che fino ad oggi sono state effettuate scelte politiche rispettose dell'ambiente, al punto tale che l'Unesco, pur in presenza dello scalo aeroportuale di Malpensa e di tutto il suo indotto, ha deciso di assegnare il MAB ai Parchi del Ticino”. “Esprimo tutta la mia soddisfazione per il riconoscimento ottenuto e il lavoro svolto, frutto di una proficua, collaborazione, cooperazione e condivisione del territori – ha precisato il Presidente dell’Ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore, Adriano Fontaneto –.Il riconoscimento dell’Unesco che premia non soltanto il nostro patrimonio naturale e ambientale, ma anche la cultura, le tradizioni del nostro territorio. L’inizio di un lungo lavoro svolto e che bisognerà portare avanti con responsabilità negli anni a venire, fondamentale sarà riuscire a coinvolgere sempre di più il territorio, le istituzioni e le comunità locali fregiandosi di un marchio che non è di stampo commerciale ma un impegno morale ed etico volto alle generazioni future”

I Comuni che hanno aderito alla proposta, grazie ad un intenso percorso di consultazione, coinvolgimento e sensibilizzazione avviato nel 2014, si configurano come area transition, la parte della riserva in cui sono permesse e promosse attività ecologicamente sostenibili. In tali ambiti il riconoscimento UNESCO non andrà ad apporre nuovi vincoli o limitazioni alle attività antropiche ma costituirà valore aggiunto, stimolo e volano per la promozione, la conoscenza e la sensibilizzazione: una presa di responsabilità da parte delle Comunità locali per la tutela e la valorizzazione del capitale naturale e culturale del proprio territorio e una dichiarazione di impegno per tramandarlo alle giovani generazioni. La Rete UNESCO contribuirà anche ad incrementare l’attrattività di territori che possono già contare su una rete sviluppata di itinerari turistici, di strutture ricettive e promozionali, di incentivazione a forme di turismo sostenibile.

“L'ampliamento è visto come una grande opportunità – ha spiegato Massimo Bocci, Presidente del Parco nazionale della Val Grande – Il nostro territorio è parte integrante di quel corridoio ecologico rappresentato dal Ticino: entrare a far parte della riserva Mab significa avere ulteriori strumenti per valorizzare una zona naturalistica davvero di pregio”.

“Il nostro Parco – ha aggiunto Giuseppe Barra, Presidente del Campo dei Fiori – fa da cerniera con il territorio prealpino ove sono presenti acque sotterrane, peculiarità naturalistiche e la presenza antropica. Il MAB è uno strumento di valorizzazione e tutela che può portare al giusto equilibrio tra l'uomo e l'ambiente e che crea la possibilità di sensibilizzare le comunità locali attraverso una logica di sistema e cooperazione incrementando la consapevolezza del proprio territorio tra i cittadini”.

 

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Pubblicato il 01 Agosto 2018
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