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Sarà limitato al 3,3% l’aumento della Tari per i cittadini di Verbania

Sarà limitato al 3,3% l’aumento della Tari per i cittadini di Verbania

Sarà limitato al 3,3% l’aumento della Tari per i cittadini di Verbania. Lo ha deciso il consiglio comunale, con il voto della maggioranza a favore. La rimodulazione delle tariffe è stata necessaria dopo l’annuncio degli aumenti tra il 5 e il 6% dei costi di smaltimento dei rifiuti non riciclabili da parte di ConserVco, che ricadranno sui Comuni e sui cittadini. La scelta della giunta Marchionini è stata di limitarli. Lo ha spiegato l’assessore Cinzia Vallone: ”Non abbiamo voluto accettare pedissequamente le richieste. Abbiamo compiuto una serie di interventi per razionalizzare la spesa in particolare sui servizi di spazzamento strade e di raccolta del verde. Siamo riusciti a risparmiare 150 mila euro”. La Tari aumenterà del 3,3% per le utenze non domestiche. Per le utenze domestiche varierà tra il 2,5% e il 5%, a seconda dei componenti del nucleo familiare, da 1 a 6 o più persone. Ha poi precisato il sindaco Silvia Marchionini: ”Voglio tranquillizzare i cittadini. Non verrà introdotta nessuna riduzione dei servizi di raccolta rifiuti. Lo spazzamento strade subirà delle piccole modifiche". 

Dall’opposizione si sono levate richieste per il miglioramento dei servizi e l’incremento della raccolta differenziata, con l’astensione di alcuni consiglieri e il voto contrario di altri.

A fine assemblea sono stati inoltre illustrati  gli esiti del lavoro della commissione di inchiesta sul Centro eventi Il Maggiore, che aveva il compito di rilevare eventuali responsabilità. Secondo quanto riferito dalla presidente Paola Zanoia, non ci sarebbero state responsabilità penali, ma civili. A cominciare dalle variazioni del progetto che hanno portato ai problemi ancora presenti per la messa in conformità rispetto alle norme antincendio. Si legge nella relazione: “Questa Amministrazione o la futura che si insedierà a seguito delle prossime elezioni amministrative – si legge nella relazione finale -, dovrà, quindi, occuparsi, quale espressione esclusivamente politica del proprio agire, di sciogliere due nodi fondamentali: da un lato perequare costi, ricavi, benefici e possibilità concreta di utilizzare il Maggiore quale teatro o effettivo centro multifunzionale”. Viene anche rilevato che i costi del funzionamento del teatro sono di circa un milione di euro l’anno, a fronte di introiti di appena 300 mila euro.

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Pubblicato il 30 Marzo 2019
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