Verbania Viva su ospedale unico: “Non abbiamo scelta e non abbiamo più tempo”
Verbania Viva su ospedale unico: “Non abbiamo scelta e non abbiamo più tempo”
L'assemblea pubblica svoltasi la sera dell'8 luglio 2019, indetta dal Sindaco Silvia Marchionini a Palazzo Flaim, aveva per oggetto la sanità pubblica nel VCO con il progetto del nuovo ospedale unico baricentrico e la creazione di una struttura territoriale in grado di supportare il nuovo nosocomio.
Presenti diversi sindaci amministratori della provincia (Verbania, Baveno, Vignone, Gignese, ecc..) , ma soprattutto diversi medici professionisti della salute: Gramatica, Guazzoni, Passerini, Finocchiaro , Lillo, Romagnoli e Tigano.
Premessa d’obbligo da parte del Sindaco Marchionini è stato ricordare come nel 2015 la Conferenza dei Sindaci avesse già deliberato compattamente per la realizzazione dell’ospedale unico a Ornavasso, località giudicata baricentrica e quindi fruibile da quasi tutti i utenti della nostra provincia. A sostegno di tale decisione fondamentale è stato l'apporto tecnico dei medici che hanno spiegato ben chiaramente i motivi per cui sia diventato indispensabile, ora più che mai, realizzare tale progetto senza ulteriori rinvii. Innanzitutto va evidenziato come il recupero degli attuali ospedali non sia vantaggioso dal punto di vista economico a causa della loro anzianità che non consentirebbe peraltro di implementare ulteriore tecnologia che un nuovo ospedale offrirebbe.
Fondamentale poi unire le conoscenze mediche per creare un network di competenze multidisciplinare, investire sulle tecnologie biomediche di ultima generazione, attrarre medici di alta specializzazione che ad oggi non ritengono di dover operare quotidianamente su due strutture cosí lontane tra loro (come fanno oggi), risparmiare viaggi fino a Domodossola a pazienti operati e stabilizzati a Verbania che necessitino di risonanza o altri accertamenti diagnostici, razionalizzare al meglio il lavoro degli operatori sanitari e amministrativo con il fine di ridurre la quantità del lavoro, aumentarne la qualità e, in sostanza, migliorare gli accessi riducendo i tempi di attesa.
Il senso dovrebbe essere quello di valorizzare le risorse umane, anche abbattendo tempi non specificatamente utilizzati per l'assistenza (percorsi, organizzazione dei servizi con dislocazione non più razionale, ecc…). Questo è ciò che gli operatori sanitari richiedono oggi per una sanità efficace, efficiente, competitiva e a portata di mano, di modo da evitare che le persone si rivolgano presso altre ASL per farsi curare.
I numeri, inoltre, danno loro ragione: presto o tardi saremo costretti a chiudere uno dei due DEA di primo livello (ci sono disposizioni in merito sia dell’ASL, sia della Regione che del ministero competente) e questo comporterà inevitabilmente una cascata di conseguenze negative, quali la perdita dell'Unità di Rianimazione e dell'UTIC con conseguente non possibilità di poter effettuare interventi chirurgici di livello e quindi, in definitiva, alla totale inutilità del nosocomio che perde il DEA.
Non abbiamo scelta e non abbiamo più tempo, ecco perché il Sindaco Marchionini si farà portavoce presso la Regione affinché la questione venga affrontata senza ulteriori dilazioni, perdite di tempo e soprattutto di denaro, quei 155 milioni di euro messi a disposizione da INAIL ma che il Presidente del Piemonte Cirio e l'Assessore alla Sanità Icardi hanno chiesto di mettere in standby per poter confrontarsi con le richieste del territorio. Le richieste sono chiare, ora la palla e tutta la responsabilità di poter perdere nuovamente un treno molto importante per la sanità del VCO passa alla Regione.
Lista Civica Verbania Viva
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