Edilizia, nel secondo trimestre inizierà la ripresa
I numeri che esprimono la difficoltà del settore: -19% quanto agli addetti e -9,1% nelle imprese. Un’analisi dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio mette a confronto il 2008, avvio della crisi, con l’oggi
L’analisi della Camera di Commercio su come i singoli settori produttivi dell’economia varesina hanno dovuto fare i conti con gli anni della crisi, tocca uno degli ambiti che hanno sofferto di più: il mondo delle costruzioni ha pagato un prezzo tra i più alti, retrocedendo di ben 1.239 unità locali dal 2008 a oggi (-9,1%), quando sono diventate 12.355; nel contempo l’occupazione è stata ancor più penalizzata, perdendo il 19%, equivalente a 5.442 addetti nell’arco di sei anni.
L’edilizia è stato quindi uno dei comparti maggiormente colpiti dalla crisi e le ricadute sul fronte occupazionale sono risultate più accentuate rispetto al dato del manifatturiero varesino (-12,7%). Su questo ha giocato anche la struttura decisamente polverizzata: la dimensione media delle unità locali risulta decisamente bassa e con soltanto 1,9 addetti per impresa è addirittura inferiore a quella, ugualmente bassa, della Lombardia, che è pari a 2,2. Tale dimensione è determinata dalla presenza preponderante di imprese artigiane. Sono infatti oltre 10mila le unità locali artigiane (81% del settore) e occupano 15.583 dei 23.349 addetti, ovvero il 67% del totale.
«Rispetto a questo contesto – sottolinea il presidente della Camera di Commercio Renato Scapolan -, tanto di cappello agli imprenditori che hanno saputo resistere con forza e determinazione. Se ora il quadro d’insieme sembra far balenare qualche timido segnale di ripresa, come ci dicono gli esperti nazionali e internazionali, anche a livello locale appare in crescita la fiducia. Ben l’85% degli imprenditori industriali e il 76,1% di quelli artigiani interpellati nell’ultima indagine congiunturale prevede un miglioramento o una stabilità dei livelli produttivi per il secondo trimestre dell’anno. Nel contempo, le analisi demoscopiche nazionali evidenziano una ripresa della fiducia nei consumatori. Atteggiamenti e situazioni che non possono che riverberarsi positivamente anche su un settore chiave per lo sviluppo economico del territorio quale il mondo delle costruzioni».
Nel frattempo, rari squarci di luce compaiono nella tempesta con cui il settore deve ancora oggi fare i conti: l’analisi della Camera di Commercio evidenzia infatti qualche ripercussione positiva su alcuni versanti. Il riferimento è, in particolare, ai cantieri per costruzioni stradali e ferroviarie che, in provincia di Varese, hanno visto un aumento del 10,6% degli addetti dal 2008: «Questa a sottolineare, se mai ce ne fosse ancora bisogno – riprende il presidente Scapolan –, come l’ambito delle infrastrutture, oltre a garantire un aumento di competitività complessiva del sistema socioeconomico, sia un importante generatore di occupazione. Tanto più significativo in un momento in cui il mercato del lavoro versa in un fattore di grave preoccupazione». Una valvola di sfogo per l’edilizia varesina è poi quella legata ai lavori di ristrutturazione nelle abitazioni, che hanno pure registrato una crescita degli addetti, in parte supportata dalle agevolazioni fiscali.
Quanto alla top five per fatturato delle aziende varesine del settore costruzioni, a scalare la cima del podio è la Bossi di Gallarate, recentemente balzata all’attenzione della cronaca per aver realizzato i padiglioni di Kazakistan e Principato di Monaco a Expo2015. A seguire altre realtà storiche e radicate nel territorio come l’Albini e Castelli di Induno Olona e la Enrico Colombo di Sesto Calende. Al quarto posto una realtà legata alle costruzioni industriali come la Cel di Varese mentre quinta in classifica è la Civelli di Gavirate.
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