Il sogno sfumato di vedere Fo in “Pietro d’Angera”
Uno scritto del 1960 lega Dario Fo alla cittadina della Rocca. Un testo mai portato in scena per la sua complessità
Uno scritto di Dario Fo del 1960, mai messo in scena a causa della sua complessità, lega l’artista scomparso oggi a Milano, alla cittadina della Rocca.
“La storia vera di Pietro d’Angera che alla crociata non c’era” è un racconto satirico e grottesco ispirato al mondo delle crociate e più in generale alle grandi contraddizioni e all’impatto che ebbero sulla società del tempo.
Con buona probabilità quest’opera rientra tra quelle scritte da Fo durante i periodi trascorsi sulle rive del Lago di Como, nella sua casa di Casnedo di Cernobbio. Si dice che in quel luogo il premio Nobel si recasse nei periodi di pausa a leggere gli scrittori e gli autori di teatro della cultura francese.
La storia di Pietro d’Angera non è mai stata portata sul palcoscenico dall’artista forse per i contenuti e per le allusioni riportate, per i costi o forse per il grande numero di attori richiesti – più di venti – per interpretarla. Nel 1985 una compagnia, il Teatro della Tosse propose un allestimento ispirato al testo di Dario Fo nel quale però furono tagliate e modificate alcune scene.
Di recente il Comune, e in particolare il museo archeologico, avevano accarezzato il sogno di portare il grande attore ad Angera per interpretare proprio la storia del crociato Pietro. Ma quel sogno è sfumato (anche se solo in parte) questa mattina con la notizia della morte avvenuta a Milano.
«Con dispiacere – scrive la direttrice del museo Cristina Miedico su Facebook – apprendo la notizia pur sapendo che la morte fa parte della vita e che una vita vissuta come l’ha vissuta Dario Fo deve essere d’esempio per tutti noi. Da qualche mese abbiamo iniziato a
programmare alcuni eventi con i collaboratori di Dario Fo, eventi che sapevamo difficilmente avrebbero potuto avere la partecipazione diretta del Maestro, ma a me lui sembrava immortale. Lo rimangono i suoi lavori, che porteremo ad Angera nel prossimo futuro».
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