De Santis: “Benessere e inclusione sono alla base della nostra attività”
Intervista a Melissa De Santis, sindaco uscente e candidata della civica Ispra Futura: "Abbiamo tanti progetti avviati che vorremmo vedere conclusi"
Punta sulla qualità della vita, sull’inclusione sociale e sulla valorizzazione del territorio il programma di Ispra Futura, la lista che sostiene il sindaco uscente, Melissa De Santis. 44 anni, laureata in giurisprudenza e specializzata in professioni legali, lavora in uno studio legale varesino e vive a Ispra da sempre.
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De Santis, qual è il progetto alla base della sua ricandidatura?
«La scelta nasce dal desiderio di vedere compiuti i tanti progetti che in questo primo mandato abbiamo avviato (guarda l’intervista di fine mandato). Per farlo abbiamo costruito una squadra che garantisse la continuità ma allo stesso tempo offrisse nuovi stimoli, allargando il progetto a persone che si sono riconosciute nei nostri valori e nel nostro modo di lavorare».
Quali sono i progetti a cui si riferisce e quali interventi ritiene prioritari?
«La definizione del progetto per la messa in sicurezza dei passaggi pedonali verso le Cascine e verso Barza oltre a una serie di interventi già definiti come la realizzazione delle ciclabili verso i territori periferici (sempre Barza e Cascine, ndr). Vogliamo poi concentrarci sulle scuole e, in materia di edilizia, lavorare sugli interni e sul potenziamento delle dotazioni come ad esempio le attrezzature tecnologiche. In questi anni ci siamo concentrati più su lavori di restyling esterno e strutturale ma riteniamo che questo ambito necessiti di investimenti continui. Un altro grande progetto che abbiamo visto nascere è quello della riqualificazione dell’area della ex camiceria che restituirà ai cittadini una parte importante di Ispra e permetterà di beneficiare di una serie di opere a scomputo a vantaggio di tutta la collettività (clicca qui per saperne di più sul progetto dell’area Leva)».
L’apertura della campagna elettorale vera e propria è stata preceduta da una serie di incontri con i cittadini, quali input avete ricevuto?
«I tavoli erano dedicati a due grandi temi che ci stanno a cuore: la persona e il territorio. Nel primo caso, da una serie di problematiche che ci sono state presentate è nato il progetto “Adotta un amico”, uno dei punti del programma a cui tengo di più e che vorrei veder realizzato a breve. Si tratta, in estrema sintesi, di creare una rete a sostegno delle persone anziane sole che non risponda soltanto a bisogni pratici e di prima necessità ma che davvero offra un supporto morale e di socialità per chi si trova a vivere una situazione di solitudine data dall’età, dalle condizioni familiari o dall’impossibilità di spostarsi dal proprio domicilio. Ma questa è solo una delle proposte, più in generale abbiamo messo il benessere delle persone e delle famiglie al centro del nostro programma. Se parliamo di benessere in senso fisico e di salute, l’altra esigenza che emerge dai cittadini è quella di avere una palestra per tutte le attività sportive non scolastiche. Abbiamo accolto questa istanza e c’è la possibilità di inserirla all’interno delle opere che saranno realizzate nell’area di piazzale Olimpia dove sorgerà, sulla base degli interventi connessi al cantiere della Leva, un nuovo polo sportivo».
Ha accennato alle esigenze di collegamento di Barza e delle Cascine, quali sono le altre necessità di queste località?
«Oltre ai collegamenti, su cui stiamo lavorando cercando di offrire le infrastrutture per favorire la mobilità dolce, interverremo sull’illuminazione con un progetto che in autunno vedrà la sua fase realizzativa in collaborazione con un privato e vedrà la sostituzione dei lampioni, partendo proprio dalle periferie verso il centro. Sappiamo che questa era una delle esigenze più sentite e che si ricollega a un discorso di sicurezza e fruibilità di queste aree».
Come vede Ispra oggi e come la immagina tra cinque anni?
«Quello che maggiormente mi ha colpito in questo primo mandato è stata l’apertura e la disponibilità dei cittadini e delle associazioni. A volte si pensa ai paesi come a comunità chiuse invece ci tengo a ringraziare gli ispresi che mi hanno aperto le porte delle loro case e raccontato, oltre alle loro esigenze, anche molto della loro vita e della vita delle proprie famiglie. Questo è uno dei motivi che mi ha spinto a ricandidarmi e mi ha restituito grande entusiasmo. Se guardo al futuro mi piacerebbe che Ispra diventi un riferimento vero anche per i più giovani, per questo continueremo a lavorare per creare occasioni di aggregazione, servizi e opportunità affinché i ragazzi rimangano sul territorio e non lo abbandonino una volta finiti gli studi. È molto importante per il futuro di questa comunità».
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