Una donna straordinaria e un toro pacifista accendono l’entusiamo di 300 giovani menti
Grande partecipazione per l'evento organizzato dai Giovani Pensatori di Varese in occasione della Giornata mondiale della filosofia che ha coinvolto studenti dalla terza media alle superiori
Tenere accesa l’attenzione di 300 ragazzi per tre ore, via webcam e parlando di libri, cultura e legalità, sembra un’operazione ardua. Eppure ieri mattina, alla conclusione dell’evento organizzato dai Giovani Pensatori dell’Università dell’Insubria in occasione della Giornata mondiale della Filosofia, i partecipanti – oltre 300, tra ragazzini di terza media e studenti delle superiori – avrebbero continuato a restare in collegamento e a discutere.
«E’ andata bene oltre ogni aspettativa – racconta la professoressa Stefania Barile, docente del Liceo Manzoni di Varese e coordinatrice della Commissione legalità del Centro internazionale insubrico – Abbiamo finito alle 13 con fatica, non riuscivamo a chiudere il collegamento E’ stato bellissimo e anche dopo ci sono arrivati tanti messaggi pieni di entusiasmo e di nuove idee. Davvero in tanti sono intervenuti con molto entusiasmo e tutti hanno seguito con attenzione un programma che abbiamo cercato di rendere il più interattivo possibile, anche presentando i video di diversi lavori fatti nelle scuole che hanno partecipato al progetto».
Al centro della giornata, in continuità con un progetto avviato l’anno scorso dai Giovani Pensatori dell’Università dell’Insubria, la figura di Jella Lepman, la giornalista ebrea che nel secondo dopoguerra ideò e fondo la Biblioteca internazionale per ragazzi a Monaco di Baviera.
Su Jella Lepman hanno poi lavorato, nonostante la pandemia, duecento studenti di scuole superiori della provincia, chiamati a realizzare progetti educativi rivolti ad allievi delle medie inferiori: sono stati proprio loro a presentare i risultati di questa formazione peer to peer nel webinar di mercoledì mattina.
L’evento, inserito nel calendario della Società filosofica italiana per la Giornata mondiale della filosofia, che si celebra oggi, è stato animato anche da un collegamento a sorpresa con i ragazzi di un liceo di Palermo.
«Avevamo tenuto la capienza massima di prenotazioni a 300 per consentire l’interazione dei partecipanti – aggiunge Stefania Barile – non solo abbiamo avuto sempre 300 studenti collegati, ma i numeri sono sicuramente più alti data la turnazione di alcuni studenti. Quello che ci ha fatto davvero piacere è stato in particolare il momeno del dibattito, con tantissimi interventi di spessore, una partecipazione straordinaria anche da parte dei più piccoli, studenti di terza media e dunque 12-13 anni».
Partendo dai lavori realizzati dalle scuole che hanno partecipato al progetto la discussione ha spaziato su tanti temi, dalla didattica a distanza all’uso sempre più intensivo di dispositivi elettronici, dal ruolo della famiglia nell’educazione alla lettura al concetto di “pigrizia”: «Sono uscite riflessioni interessantissime e sarebbe bello fare un’altra giornata così, totalmente in mano ai ragazzi ma aperta agli adulti che ieri mattina sono stati messi un po’ con le spalle al muro rispetto a questi temi».
Un altro tema è emerso con grande evidenza: «I ragazzi hanno sottolineato le difficoltà legate alla scuola- spiega la professoressa Barile – Manca la relazione quotidiana con la scuola, con gli insegnanti e con i compagni e c’è un bisogno comune di riflettere proprio sul ruolo della scuola in questo momento. I giovani sono consapevoli dell’importanza della didattica a distanza ma l’isolamento e la mancanza di relazioni stanno pesando molto».
L’intensa mattinata si è chiusa con la proiezione di un lavoro realizzato dagli studenti della scuola secondaria di primo grado di Maccagno con Pino e Veddasca, incentrata sul Toro Ferdinando.
Pubblicata per la prima volta nel 1936, pochi mesi prima dell’inizio della guerra civile spagnola, la favola di Ferdinando, il giovane toro che preferisce il profumo di un fiore all’insensata violenza della corrida, suonò a molti come una nemmeno troppo velata metafora pacifista. Un messaggio potente, che contrapponeva in modo ironico e paradossale l’umanità del toro e la bestialità degli esseri umani, tanto da spingere Franco a proibirne la diffusione finché fu in vita. Messo al rogo nella Germania di Hitler, il libro venne poi stampato in modo avventuroso proprio da Jella Lepman e distribuito a 30mila bambini tedeschi nel primo Natale dopo la guerra. Da allora il toro Ferdinando continua a conquistare i cuori di grandi e piccini e il “profumo di pace” evocato nel libro ha raggiunto anche le 300 giovani menti riunite dai Giovani Pensatori di Varese.
Duecento giovani pensatori riscoprono Jella Lepman, e la spiegano in un webinar
Le scuole coinvolte nel progetto sono: i Licei Manzoni di Varese, con le docenti Stefania Barile e Giuliana Bottelli, i Licei Sereni di Luino e di Laveno con Elisabetta Scolozzi, Niccolò Conti e Claudia Reiner, l’Istituto superiore Città di Luino-Carlo Volontè con Filomena Parente. Le medie inferiori sono la Dante Alighieri e la A.T. Maroni di Varese e la scuola Bernardino Luini di Luino e di Maccagno.
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