Al via il campionato di serie A di bocce specialità Raffa
Ai nastri di partenza dieci squadre sempre con la formula dei play off per le prime quattro classificate e delle tre retrocessioni
Dopo il succoso antipasto della Super Coppa Italia, giocata a Rionero in Vulture sabato 14 gennaio, è iniziato il campionato di Serie A: ai nastri di partenza dieci squadre – invece delle 12 del campionato 2022 – sempre con la formula dei Play off per le prime quattro classificate e delle tre retrocessioni, due dirette per l’ultima e la penultima e una determinata dal Play out fra terzultima e quartultima, pur che ci siano al massimo tre punti di differenza, altrimenti retrocederà la terzultima. Come si può intuire sarà una vera battaglia, sia per il successo che per la retrocessione, perché il cosiddetto centro classifica sarà rappresentato solo da due squadre. La prima giornata offriva alcuni incontri intriganti, specialmente il confronto fra i lodigiani di TME 88 e i freschissimi vincitori della Super Coppa, i romani di Boville. Ebbene l’aria della pianura padana, che sa essere limpida e trasparente, forse non cristallina se non in giornate particolarmente baciate dalla benevolenza di Giove, e non solo satura di stabili nebbie invernali, in questo sabato si è trasformata in un’atmosfera infida e costellata di trabocchetti per i neo- titolati, che sono stati sconfitti di misura per 5-3.
Del resto è sistematico che ogni inizio di campionato debba riservare sorprese e la sorpresa eccola lì, scodellata con sagacia di grande chef – non si tratta di Alain Ducasse, assiso sul suo trono a Montecarlo, né per rimanere in ambito italiano di Antonino Canavacciuolo – a rendere ancora più gustoso il menu approntato. Sorprese alle quali Possaccio non voleva partecipare nel suo incontro casalingo con la neo-promossa Flaminio di Roma: non bisogna mai esagerare anche con i piatti più prelibati! E poi la leggenda dei suoi campi poteva essere accantonata come oggetto vetusto da confinare nei sottoscala? Quindi vittoria squillante con un rotondo cappotto inferto a Flaminio, premiata in apertura dal consigliere federale Ripamonti con una cerimonia semplice, ma significativa. Comunque non è che l’incontro si sia rivelato una passeggiata per i locali.
Dopo i primi due set di terna e individuale conquistati con un certo agio consentendo a Possaccio di portarsi sul 2-0, gli ulteriori due vedevano una contesa serrata nella quale gli ospiti riuscivano a portarsi in vantaggio con le chiare intenzioni di “vendere cara la pelle”. La terna si portava in vantaggio per 3-0, prima di subire la lenta ma inesorabile rimonta di capitan Signorini – subentrato nel ruolo a Paone, fresco vincitore del prestigioso Trofeo Rinascita a Budrione – e compagni che alfine liquidavano il set con il percorso netto, a valle dello sbandamento iniziale. Sul campo adiacente Andreani si baloccava con la sconfitta, sbarrando sconcertato gli occhi di fronte alla mancanza di rispetto di Tomao che si portava in vantaggio per 6-3 e poi per 7-6 con a disposizione il match-ball avendo il punto in terra alle assi di fondo e con l’avversario con una sola boccia nelle sue mani.
Lo sappiamo che Andreani non si diverte se non è in difficoltà, altrimenti come farebbe a sfoderare il suo immarcescibile talento, come farebbe a scatenare esplosioni d’entusiasmo talmente elevate da raggiungere livelli sonori sicuramente superiori ai 90 dB (decibel), se non lasciasse all’avversario l’illusione del successo? Accade anche stavolta. La boccia lascia le sue mani, scorre impavida lungo l’asse laterale del campo e va a colpire precisa, millimetrica, trascinando nella carambola un’altra sua boccia; e sono due punti, vince il set 8-7, portando la sua compagine sul punteggio di 4-0. Quante partite Andreani ha vinto all’ultimo respiro?
Ormai il conto è impossibile. Possiede il kill instinct, è innegabile e lo usa quasi con indifferenza – con nonchalance direbbero i francesi – nei momenti nei quali la difficoltà della giocata sale a dismisura. Ebbene, andare al riposo a punteggio pieno potrebbe scoraggiare anche il più convinto agonista, invece i romani non condividono, iniziano il valzer delle coppie, impostando il pallino sul gioco corto, rendendo la vita difficile ai piemontesi che si trovano con entrambe le coppie in svantaggio e rischiano di far riaprire un incontro che pareva scontato. Poi, una volta riconquistato l’ambito boccino e spostato il gioco all’ultima linea di contenimento, scende subitanea la notte per gli ospiti, seppure fuori la luce mantenga una notevole luminosità: sbagliano bocciate in serie e si avviano mestamente a riprendere la via del ritorno appesantiti da un punteggio che non ammette scusanti.
La prossima settimana due turni consecutivi, al sabato e alla domenica, che avranno il compito di cominciare a delineare qualche temporanea, effimera, gerarchia in questo campionato che si presenta colmo di aspettative.
PILLOLE DI BOCCE
20 gennaio – Bottinelli/Vergiatese – Campionati Provinciali – Serale – Finali – specialità terna categoria B Biasini/Dall’Occo/Marchese – Ternatese – specialità coppia categoria C Barp/Marchiorato – Malnatese
21 gennaio – Campionato Italiano Serie A – 1a giornata Caccialanza (MI) – Kennedy (NA) 5-3 (50-40) TME 88 (LO) – Boville (RM) 5-3 (53-39) Possaccio (VCO) – Flaminio (RM) 8-0 (64-33) Andreani (VCO) – Tomao (RM) 8-3 8-7 Mazzolini/Scicchitano/Signorini (VCO) – Benedetti/Di Vincenzo/Puliani (RM) 8-3 8-7 Scicchitano (2° set Ragazzoni)/Signorini (VCO) – Benedetti/Puliani (RM) 8-6 8-1 Andreani (2° set Mazzolini)/Turuani (VCO) – De Vincenzo/Tomao (RM) 8-6 8-3 Direttore tecnico Tosi (VCO) Direttore di gara Zosi
26 gennaio – Bottinelli/Vergiatese – Campionati Provinciali – Serale – Finali – specialità coppia categoria B – specialità individuale categoria C
27 gennaio – Bottinelli/Vergiatese – Campionati Provinciali – Serale – Finali – specialità individuale categoria B – specialità terna categoria C
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