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I problemi dell’ospedale di Luino e le risposte che dovrebbero arrivare da Roma

Le gravi difficoltà del Confalonieri indicate dall'onorevole Pellicini hanno indotto la Sette Laghi a emettere nuovi bandi per assumere personale. Le recenti vicende, però, sollecitano decisioni più incisive

ospedale di luino

L’onorevole Andrea Pellicini di Fratelli d’Italia esterna pubblicamente sulla difficile situazione dell’ortopedia di Luino e dice di voler incontrare il commissario dell’Asst Sette Laghi Giuseppe Micale. L’azienda replica annunciando due bandi, uno a tempo indeterminato e uno a dodici mesi per trovare specialisti.

Una situazione che, se non fosse grave, farebbe sorridere. La realtà odierna è figlia di una serie di eventi iniziati con le dimissioni dell’allora primario Montoli che dopo 10 anni aveva deciso di lasciare anche a causa di una situazione ormai stretta con l’arrivo del polo universitario ortopedico nel Verbano, tra Cittiglio e Angera.  L’azienda ha visto andare via a gennaio il primario assunto sei mesi prima che è ritornato nell’ospedale da cui era arrivato ( il Sant’Anna di Como). Quindi la decisione di nominare direttore quello che era l’aiuto, bravissimo professionista ma che non aggiunge forze a un’equipe già ridotta ( tre specialisti) al minimo con ormai pochi letti di reparto.

Che la situazione all’ospedale Confalonieri sia difficile lo si sa da tempo.  Luino è un ospedale di frontiera e come tale soffre la concorrenza della vicina Svizzera: Regione Lombardia ha chiesto esplicitamente al Ministro Schillaci che si intervenga con delle politiche incentivanti per frenare il frontalierato. Il deputato Pellicini, del partito di maggioranza, potrebbe partire proprio da Roma, invece che da Villa Tamagno, per trovare soluzioni concrete e reali alle difficoltà del Confalonieri.

La Sette Laghi continua a bandire concorsi come quello per gli infermieri a cui viene dato l’alloggio. Micale aveva anche proposto al territorio di fare una campagna di reclutamento estiva con benefit aggiuntivi in stile zone di mare.  Ora sono stati emessi due avvisi per assumere ortopedici: uno è per  un ortopedico strutturato a tempo determinato, l’altro invece propone un contratto in libera professione per un anno. È dello scorso aprile, però, un bando  della Sette Laghi che ha portato all’assunzione di tre specialisti ortopedici e tre specializzandi nessuno dei quali è arrivato a Luino. 

La Sette Laghi ha deciso anche di aprire a soggetti esterni:  è appena stata pubblicata una manifestazione di interesse per selezionare un operatore economico che fornisca sedute chirurgiche di Ortopedia nelle sale del blocco operatorio luinese. Una sorta di esternalizzazione per garantire il servizio, stile cooperative nei pronto soccorso?
L’avviso resterà pubblicato, come da normativa, per 15 giorni, al termine dei quali si potrà procedere alla vera e propria selezione per addivenire all’aggiudicazione e quindi avviare il servizio.

«Il momento storico non è favorevole – commenta il Commissario straordinario Giuseppe Micale – ma non è una giustificazione per non tentare ogni possibile soluzione. Da un lato, procediamo con la via più consueta del reclutamento dei professionisti, dall’altra tentiamo anche la procedura più innovativa dell’aggiudicazione di un servizio, nel rispetto di requisiti e criteri specifici a garanzia della qualità delle prestazioni. Questo perché riteniamo strategico l’Ospedale di Luino, sia nell’ambito del Presidio del Verbano, sia nell’intera rete aziendale».

Il momento è sfavorevole e le risposte dovrebbero iniziare ad arrivare anche da Roma e da Milano.

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it
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Pubblicato il 28 Giugno 2023
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